Bruxelles – Il ritorno di ‘How Can We Govern Europe?’, il più importante evento italiano sugli affari europei organizzato da Eunews, è tutto riassunto nell’intervento di Vito Borrelli, vice-capo della rappresentanza della Commissione Europea in Italia: “Dall’ultimo Eurobarometro è risultato che gli italiani non rispondono molto positivamente allo stimolo europeo. Ma spesso è perché vogliono un’azione più decisa dell’Unione Europea, non meno Europa“. È per questo motivo che la settima edizione dell’evento si pone come un faro per l’Italia, nel mare dei temi europei che stanno assumendo sempre più rilevanza a livello di dibattito pubblico nazionale e internazionale. Come ha spiegato anche il CEO di Eunews, Stefano Di Persio: “La richiesta degli utenti di maggiori informazioni sulle istituzioni europee è stata esponenziale quest’anno”. Di qui la necessità di garantire il massimo coinvolgimento possibile, nonostante le restrizioni imposte dalla situazione sanitaria italiana ed europea: “È la prima edizione in live streaming, non solo per necessità, ma anche per permettere la partecipazione di tutti coloro che cercano da noi un’informazione sicura”.
“La pandemia di Coronavirus ha posto grandi sfide, dall’economia alla sanità, fino alla digitalizzazione”, ha ricordato il direttore di Eunews, Lorenzo Robustelli. “È un’enorme tragedia, ma allo stesso tempo ha stimolato grandi progressi sulla gestione della crisi a livello europeo“. Recovery Fund, Green Deal, effetti digitali sul lavoro, sull’istruzione e sulla formazione, agricoltura e gestione della fornitura dei vaccini anti-Covid delle aziende farmaceutiche. Non sono solo le sfide del presente e del prossimo futuro dell’UE, ma anche i temi trattati nei panel di un’intensa giornata di lavori, coordinata dalla redazione di Eunews. “Ora si guarda all’Unione Europea come guida e punto di riferimento“, ha ricordato Robustelli, “mentre a marzo tutti i Paesi europei, presi alla sprovvista, andavano ognuno per conto suo”.
Parole che fanno capire l’importanza di un soggetto che coordini la risposta comune a livello europeo. L’ha confermato anche Carlo Corazza, capo dell’ufficio del Parlamento Europeo in Italia: “Eravamo a un bivio e l’UE si sarebbe potuta ritrarre in se stessa, c’era un problema di tenuta della coesione sociale e territoriale”. Tuttavia, “anche grazie alla presidenza tedesca, abbiamo reagito e siamo andati sulla strada dell’integrazione e della solidarietà”, ha spiegato Corazza. Ora si pongono diverse sfide per il futuro, tra cui la riforma della stessa Unione: “Il cambiamento è già iniziato con la sospensione del patto stabilità, ma se rimaniamo in mezzo al guado rischieremo di essere travolti in futuro“. Necessità di un’Unione fiscale e politica, con “una difesa più assertiva”, secondo Corazza: “Non possiamo essere vasi di coccio tra vasi di ferro, se vogliamo difendere i nostri valori a livello globale”. Con una stoccata a Russia e Cina: “Un rapporto dell’Azione Esterna UE ha dimostrato l’intervento con fake news da parte di Paesi non governati da sistemi liberali”, come è stato rilevato a marzo “con una strategia di disinformazione che li ha fatti sembrare i nostri salvatori. Hanno cercato di dividerci, ma non ce l’hanno fatta”.
È perciò sempre più necessario fare chiarezza su cosa stia facendo l’UE per i cittadini. Aprendo la giornata di lavori, Corazza ha voluto sottolineare come questo evento sia “assolutamente necessario, perché si pone esattamente al centro del dibattito europeo”. In primis sulla questione dell’approvazione del bilancio pluriennale UE 2021-2027 e la questione del veto di Polonia e Ungheria sulle condizionalità dell’erogazione dei fondi: “Se non si raggiungesse un accordo, o si dovesse ricorrere a piani B, sarebbe una sconfitta per un’Unione che si vuole coesa”. Ma soprattutto, per l’Italia, riguardo la capacità di programmare la ripresa con i fondi europei: “Bisogna saper spendere bene i soldi del Recovery, con un esercizio di riforme assolutamente vitale per l’impatto di crescita e di creazione di posti di lavoro”. Gli ha fatto eco Borrelli: “Il tema ora è la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è un’occasione da non perdere per allineare in nostro Paese alle indicazioni di Bruxelles”. Un buon punto di partenza sono i suggerimenti degli ospiti del grande evento 2020 sul presente e il futuro dell’Unione Europea, ‘How Can We Govern Europe?’