Bruxelles – Bravi a trovare la risposta politica alla crisi economica prodotta dalla pandemia di COVID-19, lo stesso non si può dire nella capacità di tradurla in pratica. La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, torna a mettere pressione ai leader dell’UE mettendo in luce quella che identifica come una delle principali differenza tra le due sponde dell’Atlantico.
“Siamo meno bravi degli americani nel fornire finanziamenti”, sostiene l’attuale numero uno della BCE e già alla testa del Fondo monetario internazionale. “Dobbiamo fare in modo che i finanziamenti siano garantiti”, in termini di risorse per le imprese, sostegni al reddito e sostegni alla formazione.
Intervenendo al Thought leadership forum dello European Policy Center (EPC), Lagarde non può fare a meno di fare un paragone tra Stati Uniti e Unione europea. Ricorda l’importanza del meccanismo per la ripresa, ma ne critica i ritardi in quella che è un implicita censura del veto posto da Ungheria e Polonia.
Quindi torna sulle relazioni transatlantiche. “Come BCE abbiamo avuto una buon cooperazione con i colleghi della Fed”, la banca centrale degli Stati Uniti. A livello monetario “non abbiamo sofferto il raffreddamento delle relazioni” patito invece a livello politico. Con la vittoria di Joe Biden alle presidenziali, “auspico che il multilateralismo possa essere ripristinato”.