Bruxelles – Nulla di personale con il diretto interessato, ma molto di personale con chi l’ha candidato. La commissione Affari economici del Parlamento manda un chiaro messaggio politico al governo olandese e soprattutto all’Eurogruppo, rei di non aver proposto una donna per sostituire Yves Mersch nel comitato esecutivo ella BCE, in scadenza di mandato il 14 dicembre prossimo.
Frank Elderson viene eletto, supera la prova del voto di commissione parlamentare, che però si spacca. Il responso finale recita 33 voti a favore, 21 contrari, 3 astenuti. Non è un voto di merito, bensì un voto di genere. Si contesta la mancata proposta di un nome femminile e quindi si manda un segnale, all’insegna della fiducia parziale e di una certa ‘censura’ per modalità di nomina. In Parlamento si contesta il fatto che è stato avanzato una sola opzione invece di due, comprendente anche un nome femminile.
Il gruppo S&D ha annunciato le proprie intenzioni di voto ben prima dello scrutinio. “Noi socialisti e democratici non possiamo sostenere la nomina di Frank Elderson”, ha fatto sapere lo spagnolo Jonás Fernández, membro della commissione Affari economici e portavoce S&D per gli Affari economici e monetari. “Siamo fermamente convinti che il signor Elderson sia un candidato altamente qualificato e molto adatto per il lavoro, ma siamo profondamente delusi dall’assoluta mancanza di ambizione da parte dell’Eurogruppo di inserire più donne in posti di alto livello nel settore finanziario e dal loro totale disprezzo per la posizione del Parlamento sulla questione”.
All’ammutinamento annunciato dei socialdemocratici si sarebbero aggiunti anche esponenti dei Verdi e della sinistra radicale (GUE), così da rendere più trasversale e istituzionale il messaggio rivolto al Consiglio dell’UE e ai suoi Stati membri (in questo caso quelli con la moneta unica).
Anche la presidente della commissione parlamentare, Irene Tinagli, non può fare a meno di muovere delle critiche. Prima si congratula con Elderson per la sua approvazione, ma immediatamente dopo l’esponente del PD tiene a sottolineare “le preoccupazioni generali del Parlamento e della commissione ECON in relazione alle procedure di nomina per le posizioni nel Comitato esecutivo della BCE, in particolare per quanto riguarda la questione dell’equilibrio di genere”. Su questo, dice, “ribadisco che il Parlamento ha chiesto procedure migliorate al riguardo e, in particolare, elenchi di candidati equilibrati di genere per le future nomine”. Cosa che non c’è stata. E il Parlamento l’ha fatto notare.