Roma – Quando arriverà il pacchetto Recovery. È la domanda più gettonata nel Parlamento italiano che a ogni audizione sui temi europei sottolinea i meccanismi troppo complessi e i tempi lunghi delle istituzioni. Il Commissario per gli Affari economici Paolo Gentiloni spiega pazientemente quel che può e in commissione Esteri della Camera ha ribadito che sarà la tarda primavera del 2021 il primo traguardo. E sulla possibilità di aumentare l’anticipo dal 10 al 20 %, ha risposto con un laconico “vedremo”, consapevole che in Commissione non ci sono molti margini.
Il tema dell’audizione però riguarda l’Agenda 2030 e le politiche di sostenibilità. “Questa Commissione si è definita fin dall’inizio, prima della pandemia, intorno alla lotta al cambiamento climatico. Potevamo mettere in pausa o rallentare e invece abbiamo deciso di confermare e in qualche caso accelerare come per il passaggio dal 40 al 65 % nella riduzione delle emissioni”. In arrivo anche la legge climatica con soglie e obblighi che renderanno possibili gli obiettivi e “una serie di misure – ha aggiunto il Commissario – che accompagneranno quei Paesi e quei settori che sono più in difficoltà” nella transizione.
Ma quella verso la sostenibilità e il new green deal “non sarà una fuga solitaria” assicura Gentiloni, che considera l’elezione di Joe Biden alla presidenza USA “una svolta straordinaria nella lotta al cambiamento climatico” e si mostra fiducioso che fin dai primi mesi del 2021 gli Stati Uniti possano rientrare negli accordi di Parigi e proseguire la linea della presidenza Obama, come ha già promesso il presidente eletto.
Fiducia che ripone in parte anche nei confronti della Cina dopo che Xi Jinping ha parlato di neutralità della Co2 per il 2060. Per Gentiloni “è vero che la Cina sta aumentando sua capacità di produzione di energia attraverso il carbone ma anche che sta facendo molti investimenti in direzione opposta”.