Bruxelles – Gli Stati Uniti voltano pagina. Il candidato democratico Joe Biden ha vinto le elezioni presidenziali e sarà a partire dal 20 gennaio il 46° presidente americano. Dopo quattro giorni di scrutinio delle schede dall’Election Day negli Usa, i principali media statunitensi hanno proclamato nel tardo pomeriggio di oggi (7 novembre) la vittoria di Biden, sostenuta da un vantaggio determinante in Pennsylvania, proiettandolo oltre i 270 grandi elettori necessari per proclamarlo titolare della Casa Bianca.
L’Unione europea festeggia. Negli ultimi quattro giorni è rimasta silente, in disparte ad aspettare un risultato più certo prima di esprimersi. Non ha espresso preferenze, ma non ha nascosto la speranza che una vittoria di Biden alle presidenziali potesse determinare per Bruxelles rapporti più distesi con Washington e anche un cambio di passo nella politica estera statunitense. Un nuovo inizio per gli impegni sul multilateralismo, il clima, la sicurezza, il ruolo della NATO, che quattro anni di Trump alla Casa Bianca avevano contribuito a destabilizzare.
Quattro anni di tensioni crescenti all’insegna dello slogan America first, che hanno rischiato di far naufragare anni di partnership transatlantica. Per l’Ue oggi è un nuovo inizio: il neoeletto presidente democratico ha più volte chiarito durante la campagna elettorale di voler invertire la rotta della politica estera isolazionista su cui si era ripiegata l’America di Trump, ricucendo anche gli strappi con l’Europa. Insieme a Biden arriva alla Casa Bianca Kamala Harris, la prima donna, la prima di colore, eletta alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Non ci sarà un secondo mandato per l’uscente Donald Trump, che è il quarto presidente della storia americana che non è riuscito a farsi rieleggere per la seconda volta.
Nonostante il silenzio di questi giorni, viste le reazioni della maggior parte delle istituzioni europee e dei leader del Continente la vittoria di Biden non era solo attesa ma fortemente auspicata. Si è atteso in silenzio, e a quanto si apprende i leader, che si erano preparati ai due scenari possibili, hanno deciso di reagire tutti insieme, “simultaneamente” si spiega a Bruxelles, a partire dalle 19.00 di questa sera, qualche ora dopo la comunicazione dei grandi Network USA che Biden aveva vinto la Pennsylvania e dunque è il vincitore. L’UE è “pronta a impegnarsi per un forte partenariato transatlantico”, ricorda il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, congratulandosi con Biden e Harris per la vittoria. Non solo la pandemia, ma “multilateralismo, cambiamento climatico e commercio internazionale sono alcune delle sfide che l’Europa vuole affrontare insieme”.
“Il mondo ha bisogno di un forte rapporto fra Europa e Stati Uniti, di un rilancio delle relazioni transatlantiche in grado di affrontare le sfide che il nostro tempo ci presenta”. Così il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in un video, nel quale sottolinea che con la pandemia da Coronavirus, è la prima volta “che Europa e Stati Uniti affrontano una sfida globale senza una visione comune. E questo rende meno efficaci le nostre risposte”. Ma come sottolineato anche da Michel, Bruxelles vuole distendere i rapporti con Washington per affrontare sfide che da sola non può vincere, come il cambiamento climatico, la transizione verde e la trasformazione digitale. Con il rammarico della Commissione europea, gli Stati Uniti di Trump hanno confermato il disimpegno dagli internazionali sul clima di Parigi. Biden, tra le altre cose, ha rassicurato che una delle prime azioni da presidente sarà quella di far rientrare gli Usa dentro gli accordi, sottoscritti da 194 Paesi.
“Non vedo l’ora di lavorare con il presidente eletto Biden”, scrive anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che “l’UE e gli USA sono amici e alleati, i nostri cittadini condividono i legami più profondi”.
I warmly congratulate @JoeBiden and @KamalaHarris for their victory in the U.S. Presidential elections.
The EU and the USA are friends and allies, our citizens share the deepest of links. I look forward to working with President-elect Biden.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) November 7, 2020
Il popolo americano ha chiesto un cambio di passo”, sostiene anche l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell. “Grande giorno per gli Stati Uniti e l’Europa, non vediamo l’ora di collaborare con la nuova amministrazione per ricostruire la nostra partnership”. Anche per il presidente francese, Emmanuel Macron, “c’è molto da fare per superare le sfide odierne. Lavoriamo insieme!”, ha scritto in un tweet. “Una giornata indimenticabile per l’Europa e la democrazia, mi abbraccio da solo”, scrive un sovreccitato commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.
#USAelection2020 Una giornata indimenticabile per l’Europa e la democrazia. Mi sto abbracciando da solo.
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) November 7, 2020
“Un sollievo, una gioia e grandi speranze per un partenariato transatlantico basato sui valori e sull’idea di giustizia sociale”, gli fa eco il commissario per il Lavoro, Nicholas Schmit. “Non vediamo l’ora di lavorare con il prossimo governo degli Stati Uniti. Vogliamo investire nella nostra cooperazione per un nuovo inizio transatlantico, un nuovo accordo”, sostiene Heiko Maas, il ministro degli Esteri tedesco. Proprio la Germania ha avuto le frizioni più evidenti con gli Stati Uniti.
“Gli Stati Uniti possono contare sull’Italia come un solido alleato e un partner strategico”, scrive anche il premier Giuseppe Conte. “Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto per rafforzare le relazioni transatlantiche”. A nome dell’Italia anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in un messaggio ha voluto ricordare quanto la comunità internazionale abbia “bisogno del contributo statunitense, a lungo protagonista nel costruire le regole del multilateralismo, per affrontare una crisi senza precedenti che sta mettendo a repentaglio la salute, la vita e l’avvenire di milioni di persone”. Anche per il Quirinale la presidenza di Biden significa la speranza di rinsaldare i legami Usa-Italia – e quindi l’intera Unione Europea – “nel nome dei comuni valori di libertà, giustizia, democrazia”.