Bruxelles – Si salvano solo le Isole e buona parte del Mezzogiorno, per il resto tutta l’Italia è in Zona Rossa. E’ quanto stabilisce il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che a ieri segnalava in Europa oltre otto milioni di casi (8.261.087), dei quali la maggior parte concentrati in Francia, Spagna, Regno Unito, Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio.
Per aiutare a consolidare un approccio il più possibile coordinato, gli Stati membri dell’Unione devono fornire periodicamente all’ECDC i dati relativi al numero di nuovi casi notificati, dei test e la percentuale di test positivi effettuati.
Sulla base di questi dati, l’ECDC pubblica una mappa settimanale (ogni giovedì), indicando l’evoluzione della pandemia negli Stati membri, indicata da quattro diversi colori uguali per tutti a seconda della condizione epidemiologica: verde, per un tasso di notifica di 14 giorni inferiore a 25 e il tasso di positività del test inferiore al 4 per cento; arancione, quando il tasso di notifica di 14 giorni è inferiore a 50 ma il tasso di positività del test è del 4 per cento o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 e il tasso di positività del test è inferiore al 4 per cento; rosso, con un tasso di notifica di 14 giorni pari o superiore a 50 e il tasso di positività del test è del 4 per cento o superiore, o se il tasso di notifica di 14 giorni è superiore a 150; infine, grigio per le aree in cui le informazioni sono insufficienti o se il tasso di test è inferiore a 300.
Secondo questi elementi dunque gran parte dell’Italia (come si vede nell’infografica qui sotto) è in rosso, mentre il governo di Roma ha definito solo quattro Regioni (Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) in Zona Rossa. Va detto però che i dati considerati dal governo di Giuseppe Conte, come ha spiegato questa mattina (6 novembre) in Aula alla Camera il ministro della Salute Roberto Speranza, sono 21, molti di più rispetto ai tre considerati dall’ECDC.