Bruxelles – Il Consiglio Ue ha prorogato di un anno, fino al 12 novembre 2021, il quadro esistente delle misure restrittive per le attività di trivellazione della Turchia nelle acque Mediterraneo orientale. L‘Unione considera le attività di Ankara di perforazione alla ricerca di gas e idrocarburi “illegali” perché svolte nella zona economica esclusiva di Cipro. Mina dunque la sovranità di uno dei suoi Paesi membri.
Il regime di sanzioni è stato approvato dal Consiglio europeo il 17-18 ottobre 2019, e si applica attualmente contro due persone. Le sanzioni consistono in un divieto di viaggio verso l’UE e un congelamento dei beni. “L’Unione europea, si legge in una nota del Consiglio, manterrà pertanto la sua capacità di imporre misure restrittive mirate a persone o entità responsabili o coinvolte in attività di trivellazione non autorizzate di idrocarburi nel Mediterraneo orientale”.