Bruxelles – Il ‘signor Ryanair’ all’attacco dei governi dell’UE. Michel O’Leary, amministratore delegato della nota compagnia aerea low cost irlandese, denuncia l’inefficienza della politica e annuncia che il gruppo non procederà a rimborsi per cancellazioni in caso di nuovi lockdown.
“Se avessimo fornito test e tracciamento più aggressivi, o come ha promesso il primo ministro britannico Boris Johnson test e tracciamento di livello mondiale, cosa che chiaramente non abbiamo nel Regno Unito, avremmo potuto e evitare un secondo blocco”, ha detto il manager nel corso del suo intervento a Squawk Box Europe, il programma di approfondimento della CNBC.
O’Leary ha chiamato in causa il premier britannico per gli errori e i ritardi nella gestione della pandemia di Coronavirus, ma il suo sfogo è contro i ritardi di tutti i governi dell’UE, che chiama in causa in maniera diretta. “Riteniamo che l’unico modo per uscirne sia che i governi, britannico, irlandese e altri governi europei, introducano test prima della partenza”.
Non finisce qui. O’Leary sfida l’Unione europea quando annuncia che “non ci saranno rimborsi sui voli operati e serviti”. Vuol dire che in caso cancellazioni dovute a nuovi lockdown che nel frattempo dovessero essere stabiliti, i soldi andranno persi. “Ma abbiamo rinunciato alle spese di modifica per le prenotazioni”, aggiunge. Finora per cambiare la data di partenza era previsto il pagamento di un supplemento, che è stato deciso di eliminare. Ma resta il mancato rimborso.
Una mossa con cui l’amministratore delegato di Ryanair scarica responsabilità e oneri ad una politica a suo giudizio poco attenta. Fin qui, denuncia l’azienda, la politica dei voucher e dei rimborsi causa COVID è costata alla compagnia 1,5 miliardi di euro e perdite di 167 milioni di euro. Di fronte a perdite di questa entità O’Leary ha detto ‘basta’, considerando anche che “prevediamo che la capacità di trasporto aereo intra-europeo rimarrà modesta per i prossimi anni”, denuncia il vettore in una nota.
E’ la stessa azienda che va all’attacco della strategia dell’UE di rilancio, puntando il dito contro la decisione di sospendere le regole sulla concorrenza. La pandemia di COVID-19 “ha scatenato un’ondata di aiuti di Stato illegali dai governi dell’UE alle loro compagnie di bandiera tra cui Alitalia, Air France / KLM, LOT, Lufthansa, SAS, TAP e altri”. Un regime che a detta di Ryanair “falserà la concorrenza e consentirà alle compagnie di bandiera fallite di effettuare vendite sottocosto per molti anni”.