Bruxelles – Risparmiare tempo e denaro, per un mercato unico più efficiente e dinamico. La Commissione europea lavora alla rivoluzione digitale del sistema doganale attraverso il nuovo “sportello unico dell’UE per le dogane”. Si tratta di un’interfaccia unica per digitalizzare e snellire i processi, in modo che le imprese alla fine non debbano più presentare documenti a diverse autorità attraverso diversi portali. Allo stesso tempo intende rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra le diverse autorità, al fine di facilitare la verifica automatica delle formalità non doganali per le merci in entrata o in uscita dall’UE.
Ogni anno l’unione doganale facilita il commercio di merci per oltre 3,5 trilioni di euro. Ma restano ancora strozzature. Con le regole attualmente in vigore, le formalità richieste alle frontiere esterne dell’UE coinvolgono spesso molte autorità diverse responsabili di diversi settori, come salute e sicurezza, ambiente, agricoltura, pesca, patrimonio culturale e sorveglianza del mercato e conformità dei prodotti. Di conseguenza, le aziende devono inviare informazioni a diverse autorità, ciascuna con il proprio portale e le proprie procedure. Solo nel 2018 sono state gestite quasi 343 milioni di dichiarazioni doganali da più di 2.000 uffici doganali dell’UE.
La Commissione europea intende cambiare tutto questo attraverso la proposta di regolamento per la realizzazione dello sportello unico telematico. Si chiamerà ‘sistema elettronico di scambio di certificati a sportello unico doganale dell’Unione europea’, meglio noto con il nome inglese EU CSW-CERTEX. Qui imprese e operatori potranno caricare dati e moduli riducendo così duplicazioni, tempi e costi. Le dogane e le altre autorità potranno quindi utilizzare collettivamente questi dati. Lo sportello unico sarà sviluppato dalla Commissione “in collaborazione con gli Stati membri”.
“La proposta di oggi è il primo passo verso un ambiente doganale completamente privo di supporti cartacei e integrato”, sottolinea il commissario per l’Economia e le dogane, Paolo Gentiloni, al termine del collegio dei commissari. Si tratta di una proposta “ambiziosa” che vuole produrre “una migliore cooperazione tra tutte le autorità alle nostre frontiere esterne”. Da qui l’invito agli Stati membri a “fare la loro parte per renderlo una vera storia di successo”.
Servirà tempo. La proposta della Commissione non è di quelle attuabili dall’oggi al domani. Si tratta di un progetto che comporterà “investimenti significativi a livello sia dell’UE che degli Stati membri”. Perché i costi di realizzazione dello sportello unico sarà a carico dell’Unione, e dunque pagato col bilancio comune di lungo termine. Nello specifico i fondi stanziati per questa proposta legislativa sono coperti dal bilancio del programma doganale di 950 milioni di euro proposto dalla Commissione per il periodo 2021-2027. Tuttavia ogni Stato membro paga da sé lo sviluppo, l’integrazione e il funzionamento del sistema nazionale da interfacciare a EU CSW-CERTEX.
L’idea è di averlo operativo per il 2027. Entro il 31 dicembre 2027 e successivamente ogni tre anni, la Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione di valutazione sul funzionamento dello sportello unico dell’UE per l’ambiente doganale. Sarà compito degli Stati membri fornire le informazioni necessarie per produrre questa relazione.