Roma – A tempo di record e per fermare la tensione sociale esplosa nelle grandi città, il governo ha varato il decreto che prevede gli indennizzi per le categorie danneggiate dalle ultime decisioni del semi-lockdown. Decisioni che potrebbero essere inasprite ancora visto l’aumento sensibile dei contagi e dei ricoveri che oggi, martedì, hanno raggiunto nuovi record.
“Stiamo lavorando per evitare una chiusura generalizzata ma cerchiamo di costruire in modo chirurgico gli interventi”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Avevamo promesso un rapido intervento e così sarà: i contributi arriveranno direttamente sul conto corrente con bonifico dell’agenzia delle entrate, sarà in automatico per chi li ha già ricevuti già a metà novembre.
A proposito delle proteste e delle tensioni scatenatesi dopo la decisione sulle chiusure, il premier ha ricordato che il confronto è aperto con tutte le categorie e associazioni, “ho dialogato con loro anche prima di varare queste misure”. “Ci rendiamo conto delle sofferenze ma la deriva violenta non possiamo certo condividerla, anche chi è in difficoltà non ha interesse alle strumentalizzazioni. Non è questa l’Italia che vogliamo”.
Si corre ai ripari con un nuovo stanziamento che vale circa 5,4 miliardi di euro con contributi a fondo perduto per tutti gli operatori interessati dalle chiusure, senza un limite di fatturato ma con un tetto di 150 mila euro. Sarà calibrato sulla base dei contributi precedenti e con coefficienti differenti per settore economico. Si va dal 150 % dei bar e pub al 400 % delle discoteche rispetto a quanto già ricevuto con il decreto rilancio.
“Abbiamo lavorato giorno e notte, consapevoli che le misure di restrizione hanno costretto molti a cambiare prospettive – ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – e per questo abbiamo scelto le modalità più semplici e rapide rispetto al passato: chi ha avuto il contributo in precedenza, oltre 300 mila aziende non dovrà neppure fare la domanda”.
Nella lista degli indennizzi anche alberghi e agenzie viaggi, ambulanti e taxi, e poi cinema, teatri, impianti sportivi e palestre, convegnistica e fiere. Oltre ai 2 miliardi disponibili per il fondo perduto, il decreto prevede 2,6 miliardi destinati alla cassa integrazione riservata ai dipendenti e lavoratori delle stesse attività e una proroga per altre sei settimane fino al 31 gennaio 2021 già previsti nel decreto agosto. Gli altri interventi sono destinati a nuove sospensione dei contributi previdenziali, credito d’imposta per gli affitti delle attività commerciali. Una quota di risorse sarà invece indirizzata per rafforzare ulteriormente la sanità per una campagna straordinaria di contact tracing e un supplemento di fornitura di tamponi.
Intanto da Bruxelles arrivano i primi finanziamenti per sostenere il lavoro con 10 miliardi di euro (dei 27 previsti) del programma Sure. “Alle aziende diciamo di non licenziare, l’Europa sosterrà gli Stati per tutto il tempo della crisi”, ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Dopo il collocamento della prima quota di euro bond che ha avuto un’ottima risposta sui mercati finanziari internazionali.