Bruxelles – Assistenza sanitaria universale, più attenzione alle fasce vulnerabili della popolazione e investimenti nelle professioni di assistenza in materia di sanità. Anche se è ancora presto per parlare delle “lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia da Coronavirus” perché il virus è ancora in circolazione “e stiamo ancora imparando a gestire la crisi in corso”, la commissaria Stella Kyriakides è convinta che queste saranno le priorità su cui costruire una nuova visione di Europa più attenta alla salute degli europei.
Ciò che è chiaro è che “dalla crisi attuale possiamo avere un’Unione europea della Salute”, ricorda intervenendo in videoconferenza lunedì 26 ottobre al Forum europeo della Salute. La pandemia “ha dimostrato a tutti noi che abbiamo bisogno di più Europa nel settore della salute pubblica”. Ha cambiato ogni aspetto della nostra vita”, ha proseguito la cipriota, ma “al tempo stesso di sta facendo capire dove intervenire per avere un continente più forte dal punto di vista sanitario”. L’idea di un’Unione europea della Salute era stata lanciata anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo primo Discorso sullo Stato dell’Unione di fronte all’Europarlamento (16 settembre).
“Servirà a rendere il Continente meglio preparato per le crisi future e ad affrontare le minacce sanitarie comuni”, spiega ancora Kyriakides. Questo sarà discusso anche nell’ottica del Vertice Mondiale della Sanità, che verrà organizzato nel 2021 dalla presidenza italiana del G20. Ma nell’idea della Commissione von der Leyen si pensa soprattutto a ridisegnare le competenze degli Stati membri e dell’Ue in materia di sanità. Questo significa che una futura Unione della Salute dovrebbe prevedere una modifica dei Trattati dell’Ue che affidano agli Stati la maggior parte delle competenze sanitarie. Riforma dei trattati su cui sarà difficile ottenere il consenso degli Stati membri. Il tema dovrebbe essere in agenda alla Conferenza sul futuro dell’Ue, di cui non si conosce ancora la data di avvio e che molto probabilmente non riuscirà ad essere avviata prima della scadenza della presidenza tedesca di turno al Consiglio dell’UE (31 dicembre).
Mentre gli Stati membri stanno cercando di fronteggiare la seconda ondata del contagio in tutta Europa, la Commissione sta cercando di coordinare a livello europeo almeno lo sviluppo e la distribuzione dei futuri vaccini contro il virus. Intanto, fa sapere la commissaria cipriota, a novembre l’Esecutivo comunitario dovrebbe presentare la sua strategia farmaceutica per l’Ue, allo scopo di garantire quanto possibile l’approvvigionamento di farmaci sicuri e a prezzi accessibili e sostenere l’industria farmaceutica europea affinché “continui ad essere innovatrice” e più autosufficiente. Tra le criticità messe in luce dalla pandemia, anche la necessità di creare un sistema più resiliente dal punto di vista dell’accesso e produzione dei farmaci e medicinali essenziali in ogni circostanza, anche quelle più critiche.