Bruxelles – La pandemia sta spingendo la digitalizzazione dell’Europa. Causa confinamento e adozione della politica del lavoro a distanza, il sistema produttivo si sta riorganizzando. “Secondo l’ultimo studio McKinsey la digitalizzazione sta avvenendo 25 volte più velocemente rispetto ai ritmi precedenti alla pandemia”, sottolinea il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo alla conferenza annuale di G-STIC dedicata all’impatto della politica dell’UE sugli obiettivi di sviluppo sostenibile in tempi di COVID-19. “La pandemia sta accentuando fenomeni già in corso”. La trasformazione digitale è uno di questi, sottolinea ancora Gentiloni.
Gli ultimi dati Eurostat certificano questo cambiamento con la sola analisi della domanda di computer portatili. In passato le importazioni di laptop hanno raggiunto il picco a novembre, “in previsione degli acquisti di fine anno”. Dispositivi portatili erano ‘solo’ regali di Natale. Ma poi, sulla scia del COVID, è cambiata la domanda. Crescendo. Poiché gli Stati si sono dovuti adattare alla crisi, più persone hanno avuto bisogno di lavorare o studiare da casa e di fare affidamento su riunioni virtuali per contattare amici e familiari. Ciò ha fatto sì che le importazioni di laptop e tablet raggiungessero il massimo storico nell’aprile 2020.
Ad aprile nell’UE sono stati importati computer portatili per un valore complessivo di quasi 2,9 miliardi di euro, ben al di sopra dei valori di novembre 2019 (2,8 miliardi, valore record fino a quel momento). Nei mesi di maggio, giugno e luglio sono continuati acquisti per 2,5 miliardi di euro ogni mese. La domanda del resto è cresciuta di oltre il 20% in undici Stati membri su ventisette (Romania, Danimarca, Slovacchia, Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Lussemburgo, Portogallo, Polonia, Germania, Irlanda).
Gentiloni ricorda ancora una volta l’impostazione della Commissione europea: priorità a green economy e digitale. Il 37% delle risorse del Meccanismo per la ripresa dovrà essere speso per azioni di sostenibilità, mentre il 30% per l’innovazione. “Viviamo tempi di incertezza. Il mondo è cambiato, ma quello che non è cambiato è il nostro impegno per l’economia verde e digitale”.