Bruxelles – Una settimana europea sull’uguaglianza di genere. Si terrà dal 26 al 29 ottobre, organizzata dal Parlamento europeo (su iniziativa della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere) in occasione del 25° anniversario della Dichiarazione di Pechino sui diritti delle donne e la parità di genere.
Firmata a settembre 1995 nel quadro della quarta conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, la dichiarazione stabilisce a livello globale obiettivi strategici per raggiungere la parità di genere in 12 aree, tra cui: donne ed economia, violenza contro le donne, donne e ambiente e donne in ruoli di leadership. Oggi è tempo per Bruxelles di fare un bilancio dei risultati raggiunti. Nell’idea dell’Europarlamento, la settimana sarà quindi un’occasione per discutere dei progressi compiuti nel campo dei diritti delle ragazze e delle donne e dell’uguaglianza di genere, nonché delle sfide ancora da perseguire. Tutte le commissioni del Parlamento sono state invitate a tenere un dibattito, o una presentazione, uno scambio di opinioni o un’audizione su temi legati all’uguaglianza di genere e molte hanno accettato. Un programma ancora indicativo qui.
La settimana coincide anche con la presentazione dell’ultimo rapporto 2020 elaborato dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), l’agenzia indipendente dell’UE che si occupa di monitorare i progressi degli Stati sull’uguaglianza di genere. Nel rapporto dello scorso anno si parlava nel quadro dell’Ue di parità di genere come di un traguardo ancora lontano da raggiungere. Giovedì sapremo i progressi compiuti nell’ultimo anno, presentati dal direttore dell’Istituto, Carlien Scheele, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione nel mondo del lavoro e alle sue conseguenze per l’uguaglianza di genere. Focus d’obbligo anche su come la pandemia Covid-19 ha colpito donne e uomini nella loro vita lavorativa.
“Dall’epidemia, stiamo assistendo a una serie di effetti devastanti sulle donne e, più in generale, sull’uguaglianza di genere. È ora che diamo maggiore visibilità e riconoscimento al mainstreaming di genere in tutte le aree politiche per garantire che il 21° secolo diventi davvero quello delle donne”, il commento della presidente della commissione per i diritti delle donne, la socialista Evelyn Regner.