Bruxelles – Il virus non si ferma ai confini nazionali. È con questo messaggio che la Commissione Europea ha dato il via all’European Interoperability Gateway Service, il servizio che mette in comunicazione tra loro le applicazioni nazionali di tracciamento anti-Covid. Tutto ha inizio oggi (19 ottobre) con le app di Italia, Irlanda e Germania: il server back-end di Immuni è in grado ora di interagire a livello transfontaliero con la tedesca Corona-Warn-App e l’irlandese Covid Tracker all’interno dell’infrastruttura digitale in sperimentazione dal 14 settembre scorso.
Queste tre applicazioni sono state scaricate da circa 30 milioni di persone, fa sapere la Commissione, pari a due terzi di tutti i download di app di tracciamento nell’Unione Europea. Fatti i conti, continua a preoccupare il fatto che stiamo parlando di una copertura totale del 10 per cento a livello comunitario, percentuale insufficiente per avere dei risultati vagamente significativi. La speranza è che garantire l’accesso alle funzionalità della propria applicazione nazionale anche negli altri Paesi partecipanti, senza dover scaricare ogni volta l’app del Paese in si entra, possa convincere molti più cittadini a sposare questo atto di responsabilità nella lotta contro la pandemia Covid-19. L’ha fatto presente anche il commissario per il Mercato unico, Thierry Breton: “La libera circolazione è parte integrante del mercato unico: il Gateway lo facilita, contribuendo a salvare vite umane”. Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha rilanciato: “Il sistema attivato oggi è un passo importante per il lavoro della Commissione e un invito i cittadini a utilizzare queste app per proteggersi a vicenda”. Proprio nel momento in cui l’Europa sta registrando un nuovo aumento di casi positivi, “le app possono svolgere un ruolo importante per aiutarci a spezzare le catene di trasmissione“, ha aggiunto la commissaria.
Dopo Italia, Germania e Irlanda, la prossima settimana sarà il turno di un secondo gruppo di app: la ceca eRouška, la danese Smitte stop, la lettone Apturi Covid e la spagnola Radar Covid. Le altre 13 applicazioni nazionali già sviluppate sul territorio UE (tra cui Belgio, Francia, Olanda e Croazia, tra i Paesi più colpiti dalla seconda ondata di Coronavirus) dovrebbero essere collegate al sistema nel mese di novembre.
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Nella pratica, il Gateway sviluppato da Deutsche Telekom e SAP (multinazionale europea per la produzione di software gestionale) e gestito dal Data Centre della Commissione Europea, garantisce che le app funzionino perfettamente oltre i confini nazionali. All’utente è chiesto solo di installare un’app (Immuni nel caso dei cittadini italiani): nel momento in cui si reca in un altro Paese europeo partecipante al Gateway, beneficerà allo stesso modo della ricerca dei contatti e della ricezione di avvisi, sia nel proprio Paese d’origine che all’estero. Nessuna informazione diversa dalle chiavi criptate – generate dalle app e memorizzate solo per il tempo necessario a risalire alle infezioni – sarà gestita dal Gateway, che non consente l’identificazione di singole persone, né il rilevamento della posizione o del movimento dei dispositivi.
“La lotta al Coronavirus è la nostra massima priorità”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, su Twitter. “Le app di tracciamento aiutano ad abbattere la catena delle infezioni. Incoraggio le persone a utilizzarle”. L’impegno della Commissione concretizzatosi oggi, con i prossimi partecipanti presto connessi, è cruciale per la strategia dell’intera Unione Europea nella lotta contro la pandemia, “perché si possa essere avvisati dei rischi, ovunque siamo”, ha concluso von der Leyen
Combating coronavirus is our utmost priority.
Tracing apps help break down the chain of infections. I encourage people to use them.
Today we launch a gateway to link tracing apps. 3 countries joined today, more soon, so that you can be warned of risks, wherever you are. https://t.co/W70ZiA99fP
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 19, 2020