Bruxelles – Storie di donne e istituzioni europee. Immagini di una solidarietà al centro del Parlamento Europeo. E la denuncia che fino a oggi la crescita e il benessere sono stati solo per pochi in Europa. È questo il fulcro della nuova mostra organizzata dall’organizzazione non governativa Samusocial, “Femmes”, e inaugurata oggi (venerdì 16 ottobre) a Bruxelles dal presidente del Parlamento UE, David Sassoli, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà. La mostra rimarrà esposta fino ad aprile 2021 al Parlamentarium e sul sito di Samusocial.
È il racconto di questo particolare 2020 vissuto da 15 delle 350 donne senzatetto ospitate nell’edificio Helmut Kohl durante la pandemia Covid-19, attraverso gli scatti del fotografo Gaël Turine. Una testimonianza di solidarietà nata per decisione del Parlamento UE, che ha garantito a queste donne un posto sicuro durante il primo momento di crisi della pandemia: a ciascuna era stato assegnato un ufficio tra quelli non utilizzati dai funzionari dove poter passare il giorno e la notte. Ma ancora di più è stata una dimostrazione che governi e istituzioni nazionali debbano porre sempre più attenzione alla lotta contro l’emarginazione e la disuguaglianza. “Il Coronavirus, dopo anni di silenzio colpevole, ha portato alla luce una realtà che molti negavano: quella della povertà“, ha commentato Sassoli. Una crescita per i soli mercati “dove le persone svolgono il ruolo di consumatori o spettatori. Per questo è stata nascosta la povertà”.
Con questa iniziativa il Parlamento UE ha voluto invece porre l’accento sulla necessità di parlarne, per una ragione molto semplice: “La povertà va combattuta e sconfitta”. Sarà con questo “chiodo fisso” che Sassoli promette di portare avanti il negoziato con il Consiglio Europeo per il bilancio pluriennale UE: “Usare la leva delle enormi risorse economiche che l’Unione Europea metterà a disposizione di tutti, per cambiare il modo di vivere, non per restaurare il passato così come era”. Al centro dell’idea di futuro per l’Unione Europea c’è “il bene di tutti, non il profitto di pochi“, ha rincarato il presidente Sassoli. “Dovremo combattere insieme, cominciando a denunciare come una vergogna il fatto che alle ong come Samusocial vengano negati pochi soldi per i propri progetti, mentre altri fanno circolare miliardi di euro per investimenti finanziari che arricchiscono soltanto pochi privilegiati”. Un nuovo modo di affrontare la ricostruzione dopo le devastazioni socio-economiche del Covid-19. Ancora più di buon auspicio, se a indignarsi e denunciarlo è l’europarlamentare più influente del momento.