Bruxelles – Tempi certi sullo sblocco delle risorse del Recovery fund. Questo chiede all’Unione europea il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in visita a Bruxelles (13 ottobre). Tempi certi perché la situazione economica a livello europeo e globale è difficile a causa della pandemia e per questa ragione dobbiamo accelerare”, dice il titolare della Farnesina parlando alla stampa. Agenda piena di incontri istituzionali quella di Di Maio, dal commissario all’Economia Gentiloni all’alto rappresentante Ue Josep Borrell, ai vicepresidenti Dombrovskis e Tmmermans, per chiudere con il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e con la cabina di regia presso il Parlamento europeo.
Focus principalmente sul piano di ripresa proposto dalla Commissione europea lo scorso maggio. L’Italia, spiega ancora il ministro, “apprezza l’intraprendenza dell’Unione europea sull’ambizioso programma Next Generation Eu, il fondo da 750 miliardi di euro recuperati sui mercati finanziari attraverso titoli di stato comuni garantiti dal Bilancio Ue a lungo termine e che dovrebbe consentire all’Italia di ottenere circa 209 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni. Le trattative tra Parlamento e presidenza tedesca al Consiglio UE sono al momento a un punto morto, e rischiano di ritardare anche l’entrata in attività del fondo di ripresa. Sebbene il Parlamento europeo abbia potere di veto solo sulle risorse di bilancio, i due strumenti sono strettamente collegati.
Il governo di Roma chiede “tempi certi” sullo sblocco di queste risorse, il Paese “non può più aspettare”, aggiunge Di Maio. “I nostri cittadini hanno bisogno nel minor tempo possibile di queste risorse per poter far ripartire il Paese e per poter finalmente creare nuove condizioni di lavoro intorno alla digitalizzazione dei servizi, alla transizione ambientale ed energetica, a nuovi diritti sociali dei cittadini” che andranno a finanziarsi attraverso i fondi del Recovery. Digitalizzazione e transizione verde sono le priorità di spesa e di finanziamento del fondo indicate dalla Commissione europea per indirizzare i progetti che finiranno nel cosiddetto piano di ripresa e resilienza che il governo italiano (e tutti gli altri ventisei Paesi membri) deve presentare a Bruxelles. Di Maio si dice ottimista sul fatto che “non ci saranno ritardi”, sottolineando che l’intento del Paese è quello di lavorare per mettere una “pressione positiva sulle istituzioni europee e far capire l’importanza dei tempi”.
Quanto alle questioni nazionali, Di Maio ha escluso la possibilità di un nuovo lockdown totale per contrastare la risalita dei contagi in Italia come in molte parti d’Europa. Il ministro è categorico l’Italia “non può permettersi un altro lockdown”. Il governo attualmente è al lavoro “per anticipare alcune misure proprio per evitare qualsiasi tipo di lockdown”. Poi, aggiunge richiamando le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, potrebbero esserci lockdown mirati in alcune zone ma anche quelli potremmo scongiurarli se lavoriamo in queste ore a chiedere più responsabilità ed evitare occasioni di assembramento che possono mettere a repentaglio le vite dei cittadini”. Chiede “massima responsabilità ai giovani” di non sottovalutare alcuni comportamenti” che possono mettere a repentaglio la vita di tutti.