Bruxelles – La situazione Coronavirus in Europa “è seria, i contagi aumentano, non possiamo vanificare ciò che abbiamo ottenuto grazie a mesi interi vissuti in lockdown”. Angela Merkel è preoccupata per gli sviluppi poco rassicuranti della pandemia di Coronavirus in Europa. Al 13 ottobre 2020, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie parla di 6.250.851 casi registrati in Europa, la maggior parte dei quali concentrati in Spagna (888.968), Francia (743.479), Regno Unito (617.688) e Italia (359.569). Fondamentale “lavorare per scongiurare un nuovo lockdown, dimostrando di aver imparato la lezione”. Questa volta l’impatto sulle economie europee di un congelamento delle attività produttive potrebbe essere disastroso. Le restrizioni imposte in tutta Ue nei mesi scorsi “non sono state facili per nessuno di noi”, ricorda Merkel.
La cancelliera tedesca non nasconde le sue preoccupazioni. “La situazione è grave”, dice intervenendo alla 140° plenaria del Comitato europeo delle Regioni in cui ha tratteggiato le priorità delle presidenza tedesca, quando ormai mancano appena poco più di due mesi alla sua scadenza (31 dicembre 2020). Un modo per fare un bilancio a metà mandato di quante questioni restano ancora sul tavolo, aperte e irrisolte. Negoziati con il Parlamento sul Bilancio Ue a lungo termine (2021-2027), rafforzamento del mercato unico, sfide digitali e climatiche, Brexit, Conferenza sul futuro dell’Europa.
Ma la pandemia, vista la gravità della situazione, slitta in cima all’agenda della presidenza tedesca così come anche nel discorso della cancelliera. “Evitare nuovi sovraccarichi delle strutture sanitarie” è la parola d’ordine, ma per farlo serve limitare la diffusione dei contagi. Superare la crisi scaturita dalla pandemia è forse il compito più gravoso. Per questo è fondamentale “che l’Unione europea sia unita” ad affrontarla. A molto serviranno i fondi europei per bilanciare l’impatto economico della crisi sanitaria, che arriveranno dal bilancio a lungo termine (1.074 miliardi di euro) e dal Next Generation Eu (il fondo da 750 miliardi di euro, tra prestiti e sovvenzioni”.
“In questi tempi straordinari, sono necessarie misure straordinarie”, dice Merkel, facendo eco alle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma i negoziati con il Parlamento europeo sono attualmente in stallo e mancano poco più di due mesi alla scadenza dell’attuale Bilancio (2014-2020). La tedesca assicura che la presidenza di turno “sta lavorando di buona lena con l’Eurocamera” per arrivare a sbloccare i fondi, come previsto, già a partire dal 2021. Ma rimangono ancora insolute le questioni delle nuove risorse proprie (manca la posizione del Consiglio per avviare la ratifica nazionale), dello stato di diritto (negoziati a tre appena avviati) e dei 15 programmi “faro” per i quali il Parlamento chiede più risorse.
Superare la crisi significa anche guardare al futuro: il che significa indirizzare gli investimenti nella protezione del clima e nella sfida digitale. A due giorni dal Consiglio europeo in programma il 15 e 16 ottobre, Merkel parla chiaro sulla questione climatica. I capi di Stato e di governo discuteranno della proposta di Commissione e Parlamento sul nuovo obiettivo climatico intermedio al 2030. La Germania, fa sapere, sosterrà la proposta della Commissione di tagliare le emissioni del 55 per cento entro il 2030, nell’ottica di raggiungere quota zero emissioni nette entro il 2050. Il Parlamento spinge per maggiore ambizione chiedendo una riduzione del 60 per cento. Nel clima, come sul digitale, l’Europa deve aggiudicarsi un ruolo all’avanguardia. Fondamentale nei prossimi mesi sarà lavorare al completamento e rafforzamento del mercato unico, spingendo sulla transizione anche digitale.
Oltre al clima, sul tavolo dei leader europei anche l’annoso nodo della Brexit e la corsa a trovare un accordo sulle relazioni commerciali tra Londra e Bruxelles prima della scadenza del periodo transitorio (31 dicembre 2020). Un accordo è nell’interesse di tutti, sostiene la tedesca. “L’UE vuole raggiungere ancora questo obiettivo in così poco tempo”. Ma bisogna anche prepararsi “nel caso in cui non si raggiunga un accordo ”, ha aggiunto.
Si rivolge ai rappresentanti regionali e locali. “La vostra esperienza, la vostra prospettiva europea sono ciò di cui l’Europa ha bisogno ora per mostrare solidarietà e assumersi la responsabilità a livello locale e regionale. Senza di voi non possiamo ottenere ciò che è necessario”. Solidarietà – latente e tanto richiamata nei primi mesi di pandemia – che sarà fondamentale per superare la crisi. “Una cosa che abbiamo imparato da questa pandemia è che abbiamo bisogno l’uno dell’altro e della cooperazione per superare queste sfide”, sottolinea ancora. E ciò potrà accadere solo se anche i cittadini saranno coinvolti. Fa cenno alla Conferenza sul Futuro dell’Europa che “sarà una grande opportunità per discutere di questo”, lasciando ben sperare che la Conferenza, nonostante i continui rinvii, parta davvero prima della scadenza del suo mandato al Consiglio dell’UE.