Bruxelles – Accordo politico in seno al Consiglio Esteri per lanciare nuove misure restrittive contro la Russia per l’avvelenamento di Alexei Navalny, tra i principali oppositori di Vladimir Putin, avvenuto a fine agosto. Nello specifico, le sanzioni riguarderanno persone o entità coinvolte direttamente con l’avvelenamento di Navalny, anche se per il momento la lista non è stata stilata. A questo “lavoreranno i gruppi tecnici del Consiglio” nei prossimi giorni, sostiene Josep Borrell al termine del vertice degli Esteri che si è svolto oggi, lunedì 12 ottobre, a Lussemburgo.
“Abbiamo deciso di emanare sanzioni contro individui che consideriamo responsabili di questa violazione del diritto internazionale. È importante che l’UE mostri unità riguardo a un crimine così grave, e lo abbiamo fatto oggi”, afferma il ministro tedesco degli Esteri Heiko Maas, al termine del vertice. Proprio da Germania e Francia arriva la proposta di imporre nuove sanzioni contro la Russia su cui hanno discusso e convenuto oggi i Ventisette titolari degli Esteri, insieme all’alto rappresentante Borrell.
“Abbiamo discusso di come attuare la proposta franco-tedesca per formalizzare nuove “misure restrittive contro i responsabili del tentativo di assassinio”, ha detto il capo della diplomazia europea. “C’è un accordo politico per attuare queste misure” a cui lavoreranno i gruppi tecnici, presumibilmente per arrivare a formalizzarle al Consiglio europeo di dicembre. Da parte dei ministri, conferma Borrell, c’è stata piena convergenza, “nessuno si è opposto”. La proposta dell’asse franco-tedesco era stata avanzata dopo che l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche delle Nazioni Unite (OPCW) ha confermato la scorsa settimana l’utilizzo di un agente chimico della famiglia del Novichok per il tentato omicidio di Navalny, come già aveva avvertito l’ospedale Charité di Berlino dove era stato ricoverato subito dopo l’avvelenamento.
Il Consiglio degli Esteri, aggiunge Borrell, rimane impegnato a osservare i cinque principi che dal marzo 2016 regolano, per Bruxelles, i rapporti tra UE e Russia. In primis l’attuazione dell’accordo di Minsk (che mira a porre fine al conflitto armato in Ucraina orientale) come condizione chiave per qualsiasi cambiamento sostanziale nella posizione dell’UE rispetto alla Russia; poi il rafforzamento delle relazioni con i partner orientali dell’Unione e della resilienza dell’UE (ad esempio su sicurezza energetica, minacce ibride o comunicazione strategica). Rimane indispensabile rimanere aperti a un dialogo selettivo con Mosca su questioni di interesse per l’UE e allo stesso tempo di impegnarsi a sostenere la società civile russa, soprattutto quella più impegnata a tutelare diritti e libertà.