Bruxelles – La Commissione europea si attiva contro la scarsità di medicinale, e oggi ha firmato con l’azienda farmaceutica Gilead un contratto quadro di aggiudicazione congiunta per la fornitura di Veklury, il nome commerciale del remdesivir, fino a 500.000 cicli di trattamento e che prevede anche la possibilità di aumentare la fornitura oltre i 500.000 cicli di trattamento.
Tra i 36 firmatari dell’accordo di aggiudicazione congiunta che partecipano all’appalto congiunto vi sono tutti i paesi dell’UE, i due paesi del SEE Norvegia e Islanda, il Regno Unito e sei paesi candidati e potenziali candidati (Albania, Repubblica di Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Kosovo e Bosnia-Erzegovina). Tutti i paesi partecipanti possono adesso effettuare ordini per acquistare il Veklury direttamente. Al momento il Veklury è l’unico medicinale per cui è stata concessa un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata nell’UE per la cura dei pazienti affetti da COVID-19 che richiedono ossigeno supplementare.
Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha spiegato che “stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per garantire l’accesso a cure sicure ed efficaci contro il COVID-19. Attraverso gli appalti congiunti dell’UE stiamo dando la possibilità ai paesi di tutta Europa di unire le forze e di avere accesso ad attrezzature e farmaci essenziali. Insieme siamo più forti e questo è un esempio di solidarietà europea in azione contro il COVID-19”.
La firma di questo contratto quadro di aggiudicazione congiunta fa seguito al contratto stipulato tra la Commissione e Gilead per garantire 33.380 cicli di trattamento di Veklury, distribuiti a partire da agosto in tutta l’UE e nel Regno Unito. Il contratto da 70 milioni di euro era stato finanziato dallo strumento per il sostegno di emergenza (ESI) della Commissione.
L’aggiudicazione congiunta è uno strumento che la Commissione europea ha già usato nel corso di quest’anno per garantire ai paesi partecipanti ulteriori possibilità di accesso ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai ventilatori, al materiale diagnostico e ai medicinali per le unità di terapia intensiva. Questa è la sesta procedura di aggiudicazione congiunta attuata con successo finora.
Da aprile gli Stati membri possono ricorrere allo strumento per gli appalti congiunti dell’UE per ordinare prodotti come i DPI, ottenendo così accesso, a condizioni migliori, a prodotti per i quali vi è penuria sul mercato. I contratti per i dispositivi di protezione individuale, i ventilatori e le attrezzature di laboratorio consentono agli Stati membri di ordinare forniture critiche nel corso di un anno e per importi superiori a 3,3 miliardi di euro.