Bruxelles – È un monito alla Bulgaria: “Noi deputati chiediamo alle autorità bulgare di garantire che i principi della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali siano rispettati appieno e senza condizioni”. In questo modo il Parlamento Europeo ha preso posizione a favore dei manifestanti che dal 9 luglio scorso protestano contro lo stato di corruzione nel Paese e chiedono le dimissioni del primo ministro, Boyko Borissov, e del procuratore capo Ivan Geshev. Nella risoluzione non legislativa adottata oggi (giovedì 8 ottobre 2020) con 358 voti favorevoli, 227 contrari e 56 astensioni, i deputati hanno manifestato il loro “inequivocabile sostegno alle legittime richieste del popolo e alle aspirazioni che esso nutre in materia di giustizia, trasparenza, assunzione di responsabilità e democrazia”. È stato condannano “l’intervento violento e sproporzionato della polizia“, in particolare nei confronti di donne, minori e giornalisti.
Quello che preoccupa maggiormente gli eurodeputati è il “deterioramento significativo nel rispetto dei principi dello Stato di diritto“, con un accento importante posto in materia di “indipendenza della magistratura, separazione dei poteri e lotta alla corruzione”. Nell’ambito giudiziario è stata denunciata l’assenza di meccanismi efficaci di controllo sull’operato del Consiglio superiore della magistratura e del procuratore generale. Altri punti salienti riguardano la possibile modifica alla legge elettorale, proprio in prossimità delle elezioni parlamentari, la necessità di una riforma costituzionale, in linea con gli standard internazionali e la constatazione che sulla corruzione ad alto livello le indagini non riescono mai a portare risultati significativi.
Tra i principi cardine dell’UE che rischiano di essere sotto attacco nel Paese, gli eurodeputati hanno sottolineato la libertà di stampa: le campagne diffamatorie e le violenze contro i giornalisti stanno deteriorando la libertà, la trasparenza e la mancanza di diversità nella proprietà dei media. Sulla questione del pluralismo nel mondo dell’informazione bulgara, si teme che i fondi UE vengano assegnati in via preferenziale ai mezzi di comunicazione favorevoli al governo. Modalità di spesa dei fondi comunitari che preoccupano seriamente il Parlamento: nella risoluzione viene sollecitato il governo bulgaro a “garantire un controllo più rigoroso delle modalità di spesa dei fondi dell’Unione” e ad “affrontare immediatamente i sospetti secondo cui il denaro dei contribuenti viene utilizzato per arricchire i circoli vicini al partito al potere”.
Secondo le parole del relatore Juan Fernando López Aguilar (S&D), “Stato di diritto significa separazione dei poteri, libertà dei media e diritti civili. Ma le accuse di corruzione giudiziaria, la crescente influenza del governo sui media pubblici e la soppressione dei diritti delle minoranze ormai proliferano nel Paese”.