Bruxelles – “Negli ultimi dieci anni non abbiamo fatto abbastanza per sostenere la popolazione rom nell’Unione Europea, questo è imperdonabile. Non possiamo accettare che molti continuino a subire discriminazioni e razzismo”. Con queste parole la vicepresidente per i valori e la trasparenza, Věra Jourová, ha presentato oggi (mercoledì 7 ottobre) il nuovo Piano decennale per sostenere le comunità rom adottato dalla Commissione Europea. Nel Piano è inclusa anche una proposta di raccomandazione del Consiglio. “Oggi stiamo rilanciando i nostri sforzi per correggere questa situazione, con obiettivi chiari e un rinnovato impegno per ottenere un cambiamento reale nel prossimo decennio“, ha aggiunto la commissaria.
Sono sette le aree-chiave: uguaglianza, inclusione, partecipazione, istruzione, occupazione, salute e alloggio. La Commissione ha presentato nuovi obiettivi e raccomandazioni per gli Stati membri su come raggiungerli e serviranno come strumenti per monitorare i progressi nei prossimi dieci anni sul territorio comunitario. In questa direzione si inseriscono le dichiarazioni della commissaria per l’Uguaglianza, Helena Dalli: “Affinché l’Unione Europea diventi una vera casa per l’uguaglianza, dobbiamo garantire che milioni di rom siano socialmente inclusi“. Con gli obiettivi delineati nel quadro strategico, “ci aspettiamo di compiere reali progressi entro il 2030, verso un’Europa in cui le comunità rom abbiano tutte le opportunità per trarre vantaggio dalla vita politica, sociale ed economica dell’Unione Europea”.
Se l’obiettivo è la piena uguaglianza, per raggiungerlo la Commissione ha proposto degli obiettivi minimi per il 2030. Tra questi bisogna ricordare lo sforzo di ridurre di almeno la metà i membri delle comunità rom che abbiano sperimentato episodi discriminazione, raddoppiare le denunce di discriminazione, ridurre della metà il divario di povertà e di partecipazione all’educazione rispetto alla popolazione generale. E ancora, garantire che almeno il 95 per cento di loro abbia accesso all’acqua corrente e ridurre della metà il divario occupazionale e di genere. Per raggiungere questi obiettivi minimi la Commissione ha invitato gli Stati membri a presentare strategie nazionali entro il mese di settembre 2021 e a riferire sulla loro attuazione ogni due anni, fino al 2030. La Commissione si occuperà anche di realizzare una valutazione intermedia del nuovo piano decennale.