Bruxelles – Dodici firme su sei documenti di indirizzo economico, finanziario, sociale, ambientale e logistico. Con questo risultato si è concluso il ventiduesimo vertice tra Unione Europea e Ucraina oggi (martedì 6 ottobre 2020) a Bruxelles, il primo che ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dell’alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Per l’Ucraina, ha partecipato al vertice il presidente Volodymyr Zelensky. Tre i principali argomenti sul tavolo del vertice: risposta alla crisi causata dalla pandemia Covid-19, prospettive di implementazione degli accordi politici ed economici e sostegno dell’Unione all’integrità territoriale dell’Ucraina: “Condanniamo le azioni illegali della Russia e ribadiamo con forza le nuove sanzioni stabilite dal Consiglio il 1° ottobre”, ha commentato seccamente Michel.
Politica estera e sicurezza
È stata la politica estera il cuore del vertice UE-Ucraina. Michel e Borrell hanno confermato il sostegno dell’Unione Europea all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini, condannando gli atti di aggressione della Russia a partire dall’annessione della Crimea e di Sebastopoli. Ferma anche la condanna sugli emendamenti costituzionali della Federazione Russa del 1° luglio 2020 (per rafforzare il controllo della penisola di Crimea) e sull’elezione del cosiddetto “governatore di Sebastopoli” il 13 settembre scorso. “Invitiamo la Russia a rispettare il diritto internazionale“, hanno ribadito il leader europei: in particolare il transito verso il Mar d’Azov e il rilascio di tutti i cittadini ucraini detenuti illegalmente in Crimea e in Russia.
Come emerge dalle parole di Michel e Borrell, “l’UE continua a offrire il proprio sostegno agli sforzi diplomatici per la risoluzione del conflitto nella regione del Donbass”, sia nel quadro dei colloqui del Formato Normandia (tra Russia, Ucraina, Francia e Germania), sia del Gruppo di contatto trilaterale (Russia, Ucraina e l’OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). “L’Unione Europea ci sta sostenendo per trovare un accordo e per chiedere alla Russia di rispettare gli accordi di Minsk. Deve esserci riconosciuta la nostra integrità territoriale”, ha sottolineato con forza Zelensky.
Covid-19
Il vertice del 6 ottobre è stato anche il primo a svolgersi a Bruxelles dallo scoppio della pandemia Covid-19. “Questo dimostra l’importanza delle nostre relazioni”, ha sostenuto con fierezza Michel. “L’Unione Europea rimane il partner più affidabile per l’Ucraina e questo legame sarà approfondito ancora di più nel prossimo futuro con la cooperazione e la solidarietà che metteremo in campo per combattere insieme gli effetti della pandemia Covid-19“.
E proprio l’impatto economico della pandemia ha rappresentato un altro dei principali temi di confronto. “Il pacchetto di sostegno da 190 milioni di euro e il programma di assistenza macrofinanziaria da 1,2 miliardi di euro che l’Unione ha mobilitato a favore dell’Ucraina va ben oltre ciò che qualsiasi altro partner abbia fornito”, ha aggiunto Michel. “Abbiamo notato l’apprezzamento del governo e dei cittadini ucraini per l’assistenza fornita”. Ma nel pieno della crisi Covid-19, il vertice ha ribadito anche la necessità di implementare la solidarietà e l’impegno reciproco per arrivare a un futuro vaccino, che sia un bene comune globale a prezzi accessibili: “Abbiamo dimostrato di poter sostenere obiettivi ambiziosi. Questo lo vogliamo fare anche nella risposta alla pandemia, assicurando a tutti i cittadini l’accesso ai vaccini. Questo è un obiettivo comune”, sono state le parole del presidente Zelensky.
Prospettive di associazione
Ultimo punto discusso dai leader è stato il rafforzamento dell’associazione politica e dell’integrazione economica dell’Ucraina con l’Unione Europea. All’interno dell’Accordo di associazione, la Zona di libero scambio globale e approfondita (Dcfta), entrata in vigore nel gennaio 2016, “ha aumentato i flussi commerciali bilaterali del 65 per cento, rendendo l’UE sia il principale partner commerciale del Paese, sia il maggiore mercato per le esportazioni”, ha fatto notare Borrell. “È uno degli accordi più ambiziosi mai firmati dall’Unione Europea con un partner. Siamo molto fieri dei risultati ottenuti finora e delle nuove prospettive di associazione”. In particolare, queste nuove prospettive coinvolgono i tre documenti (dei sei totali) firmati dall’UE e dall’Ucraina, “veri e propri pilastri per sostenere la resilienza dell’Ucraina alla situazione di conflitto in cui si trova da anni in alcune delle sue regioni, la società ucraina nel suo complesso e un futuro votato allo sviluppo sostenibile attraverso un pacchetto per il clima”, ha aggiunto l’alto rappresentante UE Michel.
Sul capitolo delle riforme, sono stati riconosciuti i passi avanti dell’Ucraina, anche se il percorso dovrà essere accelerato: dalla riforma agraria all’adozione della risoluzione bancaria, fino al rafforzamento dell’autogoverno locale. “Abbiamo accolto con favore l’avvio dei lavori dell’Alta corte anticorruzione, questo ci fa ben sperare per il futuro”, ha assicurato Borrell. Molto più decisivo rimane lo sforzo per riformare il sistema giudiziario e combattere la corruzione, opponendosi alla “deoligarchizzazione” e sostenendo il pluralismo dei media. “È essenziale per implementare questo nostro percorso rinnovato con nuove ambizioni”, ha aggiunto Michel, subito seguito dalla promessa del presidente Zelensky di impegnarsi “a fondo per implementare lo Stato di diritto nel Paese”.
Per il prossimo futuro, “l’UE approfondirà il dialogo con l’Ucraina sul mercato unico digitale, le facilitazioni di commercio e la cooperazione doganale”, hanno concluso i due leader europei. Accolte con favore anche le ambizioni ucraine di avvicinamento delle proprie politiche al New Green Deal, per cui sarà necessario “sostenere sempre di più il Paese” sulla legislazione nei settori dell’ambiente, dell’istruzione, dell’energia, dei trasporti e dell’agricoltura.