Roma – Seduta sospesa per due volte di seguito a causa della mancanza del numero legale. Alla Camera dei Deputati va in scena una seduta surreale, se non altro perché si discute e si vota di proroga dell’emergenza Coronavirus. Ma è la stessa pandemia a mettere in isolamento una quarantina di onorevoli, costretti a casa a causa di contagi o contatti a rischio.
Maggioranza in panne, non basta la giustificazione sanitaria, gli assenti erano molti di più (circa 90 con il gruppo M5S quasi dimezzato) e così le opposizioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ne approfittano e festeggiano il passo falso. Votazione rinviata al giorno dopo, slittamento che si porta dietro anche il nuovo DPCM da parte del Consiglio dei ministri, che era convocato in serata.
L’incidente di ha riproposto il tema della necessità di stabilire nuove regole temporanee in tempi di pandemia anche per le assemblee elettive. Uno dei primi passi in tale direzione è stato fatto dal Parlamento europeo che sta lavorando a regime anche con il voto a distanza. La sua introduzione viene al momento presa in considerazione nel Bundestag tedesco, in Israele e Slovacchia. Oltre che all’Eurocamera, il voto da remoto è previsto, in Spagna, Grecia, Polonia, Romania, Slovenia e Belgio (per la sola Camera dei rappresentanti).
A Montecitorio come a Palazzo Madama nelle prime valutazioni fatte la scorsa primavera, le giunte per il regolamento e gli uffici di presidenza hanno escluso questa ipotesi. Lo scoglio sarebbe di natura costituzionale e non solo per il terzo comma dell’articolo 64 che indica il voto in presenza: “Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti…”. Tuttavia molti costituzionalisti sono di parere diverso e in questa direzione si muove il deputato del PD Stefano Ceccanti che sul voto a distanza sta facendo una generosa battaglia con tanto di raccolta firme (finora un centinaio) per modificare i regolamenti.
Per ora Camera e Senato con alcuni aggiustamenti e limitazioni era riuscito a lavorare con continuità ma l’incidente di martedì ha fatto scattare un nuovo allarme. Un numero elevato di deputati o senatori fuori gioco a causa della pandemia potrebbe condizionare pesantemente le maggioranze parlamentari fino al caso estremo della possibile sfiducia al governo per mancanza di eletti in condizioni di votare.
Per tutta la mattina il ministro della Salute Roberto Speranza aveva illustrato la situazione sanitaria in atto e invitando a non abbassare la guardia. Nonostante i risultati ottenuti la crescita dei contagi delle ultime settimane ha fatto scattare nuovi allarmi e la necessità di rendere più stringenti alcune norme come l’utilizzo delle mascherine anche all’aperto. Il livello di contagi è salito in maniera preoccupante anche in molti Paesi dell’Unione europea, per questo non si esclude di estendere i tamponi, oltre che da Spagna Malta e Croazia, anche a chi arriva o rientra dal Regno unito, Belgio, Paesi Bassi e all’intera Francia.