Bruxelles – Rafforzare democrazia, valori europei e Stato di diritto. Ma anche proteggere le risorse del bilancio comunitario a lungo termine dagli Stati membri che non rispettano i princìpi su cui l’Unione si fonda. Questo torna a chiedere il Parlamento europeo aprendo i lavori della seduta plenaria prevista dal 5 all’8 ottobre: da una parte, un nuovo meccanismo di tutela dello stato di diritto in Europa, attraverso un ciclo di monitoraggio annuale dei valori europei negli Stati membri; dall’altra, l’urgenza di rendere vincolante il principio di condizionalità dei fondi del bilancio a lungo termine al rispetto della democrazia e dello stato di diritto.
Attualmente il tema rappresenta uno dei principali punti di stallo nelle trattative tra Parlamento e Consiglio per dare il via libera al bilancio comunitario e fondo di ripresa. Sul tavolo una proposta di mediazione elaborata dalla presidenza tedesca di turno al Consiglio UE, che però è reputata da molti deputati come “deludente”, in quanto decisa ad ammorbidire il meccanismo per andare incontro a Paesi come l’Ungheria e la Polonia che sono più spesso nel mirino della Commissione europea perché non rispettano i valori europei, ma che minacciano il veto sul pacchetto di Recovery fund e bilancio per costringere gli altri leader ad annacquare la condizionalità.
“La democrazia non è mai scontata. Dobbiamo lavorare per proteggerla ogni giorno. Non siamo contro l’Ungheria e la Polonia, niente potrebbe essere più lontano dalla verità”, afferma con decisione Iraxte Garcia Perez, capogruppo dei Socialdemocratici (S&D) all’Europarlamento. “Non ci allontaneremo di un centimetro dalla difesa dei nostri valori”.
“Tutti gli Stati devono essere trattati in maniera uguale”, afferma nel corso del dibattito Michael Roth, ministro tedesco agli Affari europei, appellandosi agli eurodeputati perché si proceda in maniera decisamente più spedita nei negoziati sul bilancio e fondo di ripresa. Mancano solo tre mesi all’inizio del 2021, quando il pacchetto europeo anticrisi dovrebbe entrare in attività, ma anche se “il rafforzamento dello stato di diritto” è per la presidenza tedesca “al primo posto, è solo uno dei punti in questione nelle trattative” attualmente in corso. Per questo Roth torna a chiedere al Parlamento di intavolare uno spirito più costruttivo e disponibile al compromesso, che non sembra facile da raggiungere.
Ma per l’Eurocamera il meccanismo attualmente proposto è troppo “vulnerabile agli attacchi dall’interno. Dobbiamo renderlo più solido e creare una vera cultura della democrazia e dello Stato di diritto ” in Europa, afferma Sophie int Veld dal gruppo Renew Europe.
Un nuovo ciclo di monitoraggio annuale dei valori UE
Ciò che emerge con più evidenza nel dibattito in seduta plenaria è che per la maggioranza degli eurodeputati gli strumenti attualmente in capo alla Commissione europea per tutelare i valori europei – procedure d’infrazione o l’articolo 7 del Trattato di Lisbona, che prevede la sospensione del diritto di voto – non sono più sufficienti a garantire che diritti e valori democratici siano fermamente rispettati. “La procedura prevista dall’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea si è dimostrata inadeguata a prevenire, correggere e sanzionare gli attacchi e le minacce allo stato di diritto, democrazia e rispetto dei diritti fondamentali nell’Unione europea”, afferma l’eurodeputata del Movimento 5 stelle Laura Ferrara.
Di questo è consapevole anche la stessa Commissione europea. “Diritti e valori non dureranno in eterno senza accurata tutela da parte delle istituzioni”, sostiene la vicepresidente esecutiva Vera Jourova, responsabile per i Valori e la Trasparenza.
Gli eurodeputati ne chiedono di nuovi e dunque mercoledì 7 ottobre voteranno per l’introduzione di un nuovo meccanismo di tutela rafforzato dello stato di diritto attraverso un monitoraggio annuale dei valori UE negli Stati, direttamente legato alla protezione del bilancio a lungo termine in caso di carenze generalizzate da parte degli Stati membri.
“Abbiamo bisogno di un meccanismo permanente e legalmente vincolante che razionalizzi e renda più efficaci gli strumenti dello Stato di diritto di cui disponiamo”, afferma il liberale Michal Šimečka, relatore della relazione in questione, approvata il 22 settembre in commissione per le libertà civili all’Europarlamento.
Nel documento si propone un ciclo di monitoraggio annuale dei valori dell’Unione, legalmente vincolante e con raccomandazioni specifiche per Paese con scadenze e obiettivi per l’attuazione. La mancata attuazione delle raccomandazioni dovrà essere seguita da “concreti provvedimenti da parte dell’Unione europea”. Nella relazione si fa cenno inoltre alla possibilità che, a lungo termine, si possa pensare ad una vera e propria modifica dei trattati dell’Unione europea per rafforzare la capacità dell’UE di promuovere e difendere il suo nucleo costituzionale di valori.