Bruxelles – Settecentoventi milioni di euro dal Connecting Europe Facility, il fondo dell’Unione europea per gli investimenti infrastrutturali paneuropei in progetti nel settore dei trasporti, dell’energia e digitale, per collegare la rete energetica del Baltico con il resto d’Europa. L’accordo tra la Commissione europea e Lituania, Estonia, Polonia e Lettonia è arrivato ieri sera, primo ottobre, e annunciato questa mattina in conferenza stampa da Ursula von der Leyen e da Gitanas Nausėda, presidente di Lituania, Jüri Ratas, primo ministro di Estonia, Mateusz Morawiecki, primo ministro di Polonia, Krišjānis Karins, primo ministro di Lettonia.
“Stiamo compiendo un grande passo verso il collegamento dell’Europa”, afferma Ursula von der Leyen. La gran parte dei finanziamenti del fondo andrà per l’installazione di un nuovo interconnettore, ovvero una struttura che consente all’energia di passare attraverso le reti, nelle acque del Mar Baltico, che servirà dunque a porre fine all’isolamento del mercato energetico baltico.
Il nuovo interconnettore si chiamerà “Harmony Link” e ridurrà “l’eccessiva dipendenza della regione da un’unica fonte di importazioni di energia collegandola in piena armonia (da qui il nome, ndr) al resto dell’Unione europea”, spiega von der Leyen. Il piano dell’UE si pone in linea con gli obiettivi sul clima del Green Deal, aggiunge la presidente, in quanto la nuova rete energetica offshore porterà elettricità da fonti rinnovabili a tutti i Paesi che sono intorno al Mar Baltico.
Prende forma la strategia dell’Esecutivo europeo di sfruttare il potenziale energetico rinnovabile – dunque in linea con gli obiettivi climatici di potenziare l’uso di rinnovabili nel mix energetico dell’UE – offshore dal Mare del Nord e dal Mar Baltico. Proprio in settimana è arrivata da parte della Commissione europea e di otto Stati membri (Polonia, Germania, Svezia, Finlandia, Lituania, Estonia e Lettonia) la firma della Baltic Sea Offshore Wind Declaration, la dichiarazione baltica per l’energia eolica offshore siglata per accelerare in maniera coordinata per potenziare l’installazione di potenza eolica offshore, sfruttando il vento che soffia sulle coste del Mar Baltico.