Bruxelles – È arrivato ieri notte (martedì 29 settembre) il via libera finale dalla Camera dei Comuni britannica al contestato progetto di legge del governo di Boris Johnson, l’Internal Market Bill, che mira a rimettere in discussione alcuni degli impegni presi per la fase post-Brexit nell’Accordo di recesso firmato con l’Ue. Con 340 voti favorevoli e 256 contrari, non è stata recepita la richiesta della Commissione di ritirare entro la fine di settembre le parti controverse del progetto, in particolare sullo status commerciale e doganale dell’Irlanda del Nord.
Per porre fine alla ribellione di una parte di deputati della maggioranza Tory, il testo era stato modificato con un potere di veto attribuito al Parlamento inglese sull’attuazione dei punti che violerebbero il diritto internazionale.
La maggioranza che sostiene il governo ha perso solo pochi voti, incluso quello dell’ex premier Theresa May, che ritiene il progetto di legge “una macchia sulla reputazione” del Paese.
Per l’Unione Europea non si tratta comunque di una modifica determinante, considerato che si limita ad attribuire il potere di veto a Westminster. Rimane quindi incombente la minaccia UE di ricorsi legali, ma prima il governo britannico dovrà affrontare l’ostacolo della Camera dei Lord. Da oggi (30 settembre) è iniziata la discussione e qui il governo Johnson non ha la maggioranza sulla Brexit: si preannuncia un diffuso ostruzionismo, anche se in caso di conflitto la parola finale spetta alla Camera del Comuni, unica assemblea elettiva di Westminster. Il progetto non ha ricevuto nemmeno l’assenso del Parlamento locale scozzese, dominato dagli indipendentisti anti-Brexit dell’Snp.