Bruxelles – Abbandonare l’euro? Non proprio. Abbandonare l’eurocent. La Commissione europea ragiona alla possibilità di eliminare le monetine da 1 e 2 centesimi dall’uso quotidiano. Una decisione forzata dalle iniziative già intraprese in alcuni Stati membri dell’UE con la moneta unica. In Belgio già da dicembre 2019 si è iniziato ad arrotondare i prezzi per eccesso o per difetto per evitare l’utilizzo delle monetine ritenute ‘di troppo’. Ma già finlandesi e irlandesi hanno rimesso in dubbio la comodità dei ‘nichelini’, e pure in Italia c’è chi già adotta la pratica dell’arrotondamento.
Per qualcuno sono piccole, troppo piccole. Difficili da maneggiare, non semplici da contare, facili da smarrire. I pezzettini da 1 e 2 centesimi fanno perdere tempo per dare i resti o, per chi paga in contanti, mettere insieme la cifra da corrispondere. Sembrano essere più ‘contro’ che ‘pro’, e allora l’esecutivo comunitario si vede costretta ad avviare la valutazione d’impatto sull’utilizzo dei centesimi.
Il team von der Leyen si dà tempo fino alla fine del 2021 per decidere “se è giustificata una proposta legislativa sull’introduzione di regole di arrotondamento uniformi per i pagamenti in contanti nell’area dell’euro e, eventualmente, sull’interruzione dell’utilizzo delle monete da 1 e 2 centesimi”. Così recita la nota di accompagnamento alla consultazione pubblica che da oggi e per le prossime 15 settimane permetterà di raccogliere contributi da a tutte le parti interessate (istituzioni, autorità nazionali competenti, consumatori e società civile). Alla fine si prenderà la decisione definitiva, ma il destino delle monetine appare se non segnato, compromesso.
Per l’Italia un’eliminazione delle monetine vorrebbe dire veder sparire dalla circolazione due immagini rappresentative del patrimonio culturale nazionale. Castel del Monte, ‘tesoro’ pugliese, raffigurato sulla moneta da 1 centesimo, e la Mole Antonelliana, tra i simboli di Torino, proposto sulla moneta da 2 centesimi.