Bruxelles – All’Italia i soldi europei messi a disposizione del Meccanismo di stabilità (ESM) fanno comodo. Non lo nasconde Paolo Gentiloni, che invita esplicitamente, ancora una volta, il governo Conte a prendere in considerazione l’ipotesi di chiedere una linea di prestito al fondo salva-Stati. “Certamente l’Italia ha bisogno di migliorare il proprio sistema sanitario“, dice il commissario per l’Economia in occasione della conferenza stampa di presentazione della strategia di rilancio dell’Unione doganale.
Il sistema sanitario nazionale, sottolinea, “ha offerto un’ottima prova durante la crisi” acuta di Coronavirus, “ma ha messo in luce i suoi limiti” e le necessità di intervento. L’invito a intervenire è chiaro, con Gentiloni che ricorda una volta di più come ” siano state tolte alla speciale linea di credito del MES le condizionalità dei programmi” di salvataggio. Una situazione che “renderebbe molto vantaggioso per l’Italia” un utilizzo di risorse pari fino al 2% del Prodotto interno lordo nazionale (calcolato sulla base dei valori di PIL a fine 2019, che per l’Italia si tradurrebbe in circa 34 miliardi di euro, ndr) per spese nel settore della sanità.
Gentiloni si sofferma quindi sul piano di rilancio per l’Unione doganale. Tra le misure la stretta sulle frodi IVA. La Commissione UE stima che nel solo 2018 i mancati pagamenti della tassa per frodi e sistemi di riscossione inefficienti sia costato circa 140 miliardi di euro in mancate entrate. Da qui la decisione di intervenire, soprattutto su internet.
Gli obblighi per i fornitori di servizi di pagamento e le piattaforme di vendita online saranno rafforzati per aiutare a combattere i dazi doganali e le frodi fiscali nel commercio elettronico. La la Commissione vuole garantire che, dal 2024, le dogane abbiano accesso ai dati che i prestatori di servizi di pagamento come Paypal e Amazon Pay saranno obbligati, a partire dal 2024, a fornire alle autorità fiscali degli Stati membri. La Commissione proporrà inoltre piani per introdurre nuovi requisiti di dichiarazione doganale per le piattaforme.
Ancora, le banche dati della Commissione europea e degli Stati membri nei settori doganale e non doganale contengono enormi quantità di dati che attualmente non sono utilizzati al massimo delle loro potenzialità o non sono interconnessi. L’esecutivo comunitario intende interconnetterli. Verrò quindi creato un nuovo hub di analisi, all’interno della Commissione europea, per la raccolta, l’analisi e la condivisione di questi dati, in stretta collaborazione con le autorità degli Stati membri, così da prevenire frodi.