Bruxelles – Confermato il Consiglio europeo straordinario del primo e due ottobre. Il presidente Charles Michel è risultato negativo anche al secondo tampone, effettuato dopo essersi messo in auto-isolamento (in linea con la legge belga in materia) per essere stato a contatto con un membro della sua scorta risultato positivo al test per il Coronavirus.
The @eucopresident today tested negative for COVID after a negative test on Monday. ⁰
The President is no longer in quarantine and continues preparing the special European Council of October 1 and 2 #EUCO— Barend Leyts (@BarendLeyts) September 25, 2020
Per questo motivo il vertice europeo in programma il 24 e 25 settembre era slittato alla prossima settimana, per consentire ai leader di vedersi in presenza. In molti si sono chiesti perché semplicemente Michel non abbia scelto di tenere il vertice in videoconferenza, come durante i mesi scorsi più colpiti dalla pandemia di Covid-19.
Al centro dell’agenda ci saranno il mercato unico, la politica industriale e la trasformazione digitale, ma soprattutto le relazioni esterne, in particolare il tentativo di disinnescare le tensioni nel Mediterraneo orientale tra la Turchia, Grecia e Cipro per le esplorazioni nelle acque contese. Sul tavolo anche la possibilità di adottare sanzioni nei confronti di Ankara per la sua rinnovata politica estera aggressiva nelle acque del Mediterraneo che dovrebbero aiutare a “sbloccare” anche un’altra questione all’ordine del giorno nella politica estera europea: le sanzioni contro il regime di Lukashenko in Bielorussia. Le due questioni sono interconnesse: Cipro “tiene in ostaggio” le sanzioni alla Bielorussia, fino a quando gli altri Paesi dell’UE non acconsentiranno a sanzionare Ankara.
In sede di Consiglio, i leader non adotteranno sanzioni né contro uno né contro l’altro. Il lavoro sulle sanzioni viene fatto dai rappresentanti permanenti degli Stati all’Unione europea. I leader dovranno però lavorare per ottenere un orientamento politico comune che aiuti a sbloccare entrambi i dossier, Turchia e Bielorussia. Da qui, probabilmente, la scelta di Michel di voler tenere per forza il vertice in presenza, dove, si sa, c’è maggior margine di manovra per riuscire a “convincere” i leader e trovare un comune compromesso. Come spesso accade anche su altre trattative importanti, come quelle sul bilancio.