Bruxelles – La questione Brexit ha varcato l’Oceano, e le posizioni di Boris Johnson stanno diventando un grave ostacolo alla conclusione dell’accordo commerciale tanto desiderato tra UK e USA.
Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ieri era a Washington dove ha incontrato il segretario di Stato Mike Pompeo per parlare di questo accordo, al quale Donald Trump tiene molto per motivi politici e i britannici per motivi commerciali a questo punto irrinunciabili. Questo bilaterale è andato piuttosto bene, grande ottimismo e volontà di collaborare sono emersi in ogni modo.
Il problema per Raab è stato poco dopo, quando ha incontrato la portavoce della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, la quale ha chiarito che se Londra intende modificare la legislazione interna nel senso di violare l’Accordo siglato con l’Unione europea nella parte che riguarda il regime dell’Irlanda del Nord allora non è pensabile che i rappresentanti, dove la maggioranza in questo momento è dei democratici, possano approvare un qualsiasi accordo commerciale con il regno. E senza il loro voto nessuno accordo si può fare.
Anche il candidato alle presidenziali Joe Biden è stato chiaro in un Tweet:
We can’t allow the Good Friday Agreement that brought peace to Northern Ireland to become a casualty of Brexit.
Any trade deal between the U.S. and U.K. must be contingent upon respect for the Agreement and preventing the return of a hard border. Period. https://t.co/Ecu9jPrcHL
— Joe Biden (@JoeBiden) September 16, 2020
“Non possiamo permettere che l’accordo del Venerdì Santo che ha portato la pace nell’Irlanda del Nord diventi una vittima della Brexit -afferma Biden nel Tweet. Qualsiasi accordo commerciale tra gli Stati Uniti e il Regno Unito deve essere subordinato al rispetto dell’Accordo e alla prevenzione del ritorno di un confine duro. Punto”.
Nel frattempo Johnson sta lavorando ad un compromesso con i suoi deputati ribelli attraverso un emendamento all’Internal Market Bill che prevede un voto del Parlamento prima che possano essere attivate dal governo le norme che violano il Trattato con l’UE. Una soluzione che potrebbe forse passare in Parlamento, ma che certo non soddisferebbe Bruxelles.