Roma – Coraggiosa e rassicurante per chi la sostiene, ideologica e offensiva per chi la contrasta. Il discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula von der Leyen, rispetta le attese anche tra gli eurodeputati italiani che in un confronto organizzato dall’Ufficio di Roma del Parlamento europeo, hanno commentato il lungo intervento dedicato al futuro dell’Unione.
“Arriva in un importante momento di sintesi per la politica comunitaria, quando si cominciano ad adottare misure che fino a pochi mesi fa erano impensabili”, ha detto il vicepresidente del Parlamento Fabio Massimo Castaldo (M5S). L’annuncio del summit sulla sanità in occasione della prossima presidenza italiana del G20 è un riconoscimento della capacità di reazione del Paese ed è “confortante l’impegno rafforzato della Commissione per un sistema sanitario comunitario e nell’ambito della prevenzione delle malattie”. Salario minimo e la nuova sfida lanciata sulle emissioni sono gli altri accenti positivi mentre emerge delusione per il tema fiscale e per l’azione riformatrice, ambiti sui quali viene rimproverata una posizione ancora troppo timida. “Sull’elusione fiscale delle grandi compagnie avremmo voluto ascoltare qualcosa di più vincolante e chiaro”, spiega Castaldo ed è “tempo di agire anche sui paradisi fiscali, ricorrendo anche all’articolo 116 dei trattati nei confronti dei Paesi riluttanti”.
Altro tema caro all’Italia , (ma in generale alla grande maggioranza dell’Europarlamento che proprio oggi ha approvato un testo) è quello delle “risorse proprie”. Deluso da von der Leyen anche il capo delegazione del PD Brando Benifei che lo ha rivendicato per SD come “tema fondamentale” nel riequilibrio del Quadro finanziario pluriennale. Un punto sul quale l’esponente Dem spinge molto per “la necessità di sostenere le nuove generazioni che non possono sopportare il peso di questa crisi da sole, posizione che come Parlamento vogliamo la Commissione dalla nostra parte”.
Grande soddisfazione per le parole di von der Leyen da parte di Massimiliano Salini di Forza Italia che riconosce alla presidente di aver rassicurato i cittadini europei “dicendo cose vere e verificabili con impegni realistici sul piano politico ed economico”. Forse “troppo tenui” gli impegni sull’immigrazione su cui “l’Italia non deve mollare la presa” pretendendo meno ambiguità sul principio di solidarietà tra Paesi membri. Da Forza Italia un giudizio positivo arriva sugli avvertimenti alla Turchia dopo le recenti provocazioni contro Grecia e Cipro.
Le note negative giungono dall’opposizione con Marco Campomenosi, capodelegazione della Lega: “Spiace che Ursula von der Leyen se la sia presa contro l’unica vera opposizione che siede al Parlamento”, riferendosi alle critiche ricevute dal gruppo Identità e democrazia anche in aula. “Ha bollato come estremisti di destra chi non la pensa come lei” ha commentato con durezza Antonio Maria Rinaldi. Dalla Lega attacchi anche sulla politica estera: “Clamoroso che non abbia citato gli accordi di Washington che Israele sta stringendo con alcuni Paesi arabi grazie all’amministrazione Trump”.
Anche Fratelli d’Italia sul piede di guerra contro la presidente della Commissione, protagonista di un “discorso ideologico”, sul tema delle migrazioni ma anche “sul clima dove si fa tutta questa gran cassa quando l’Europa incide pochissimo sulle emissioni mentre si lascia inquinare la Cina”, dice Raffaele Stancanelli. Attacco da destra anche sul tema dei diritti civili e il riconoscimento dei matrimoni omosessuali: “Sostenere che se si è genitore in uno Stato lo si è in tutti gli Stati è inaccettabile”. Immediata la replica di Laura Ferrara del Movimento 5 Stelle, secondo cui “sono molto importanti le parole di von der Leyen su LGBT+, e la tutela dei diritti in modo equivalente in tutti gli Stati, soprattutto alla luce di quanto accade in Polonia e di quanto accaduto pochi giorni fa anche in Italia”.
Ha collaborato Federico Baccini.