Bruxelles – “Siamo ancora dentro l’emergenza sanitaria. Speravamo, con la pausa estiva, di tornare alla normalità ma abbiamo constatato che i nostri Paesi sono ancora colpiti dal virus”, dice David Sassoli aprendo i lavori della plenaria di settembre del Parlamento europeo e motivando così la decisione di trasferire la sessione a Bruxelles, invece di Strasburgo.
In Europa i contagi sono tornati a salire, conseguenza dell’allentamento progressivo delle misure restrittive coinciso con l’inizio della stagione estiva. La ripresa delle infezioni da Coronavirus ha obbligato i governi nazionali ad adottare nuove misure di contenimento. Per questo motivo, sulla base delle informazioni fornite dai servizi sanitari e dalle autorità francesi, “ho assunto con rammarico la decisione di non tenere la sessione plenaria a Strasburgo in questa tornata di settembre”, aggiunge il presidente dell’Europarlamento sottolineando il pieno appoggio ricevuto dai gruppi politici.
Sassoli aggiunge di essere “grato alle autorità francesi per aver compreso lo spirito di questa decisione e per la collaborazione costante in questi mesi difficili e rivolgo”, auspicando un ritorno a Strasburgo “al più presto”. In realtà le autorità francesi non sembrano aver preso bene la decisione di spostare nuovamente la sede della seduta plenaria e hanno fatto pressioni fino a pochi giorni prima della decisione definitiva di Sassoli. Gli eurodeputati non tornano a Strasburgo da quando la pandemia ha cominciato a prendere piede anche in Europa ma pur di non congelare completamente l’esercizio democratico le autorità competenti hanno deciso da marzo ad oggi di tenere ugualmente le sessioni a Bruxelles.
Il governo di Parigi si è risentito e ha insistito molto per tenere in presenza la plenaria di settembre a Strasburgo, anche perché quella che ha preso il via oggi è una seduta molto importante dal momento che ospiterà l’annuale Discorso sullo Stato dell’Unione che sarà pronunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 16 settembre.
#Strasbourg | État, collectivités, parlementaires, de toutes sensibilités : tous rassemblés pour affirmer notre attachement à Strasbourg comme siège du Parlement européen : ce n’est pas une survivance du passé, c’est une ambition pour l’avenir ! 🇫🇷🇪🇺 @gouvernementFR @Europarl_FR pic.twitter.com/fz0KwB0UXG
— Clément Beaune (@CBeaune) September 14, 2020
Tenere le sedute plenarie del Parlamento europeo a Strasburgo “non è un residuo del passato ma un’ambizione per il futuro”, scrive oggi in un tweet Clement Beaune, segretario di Stato francese per gli affari europei. “Il futuro dell’Europa si gioca anche a Strasburgo”, aggiunge “la Francia è orgogliosa di ospitare il Parlamento europeo. Il nostro approccio è offensivo e positivo: ogni mese incontrerò tutti i rappresentanti eletti interessati per seguire i progressi della strategia dell’Unione Europea su Strasburgo”. Secondo i trattati europei, l’istituzione del Parlamento ha sede a Strasburgo, dove di solito si tengono dodici sessioni plenarie all’anno mentre per il resto del tempo i deputati lavorano a Bruxelles. La questione è da anni fonte di dibattito e discussioni, molti lamentano e sottolineano l’impatto economico e ambientale di continuare a mantenere due sedi distinte per l’Eurocamera. Tuttavia essendo sottoscritto nei Trattati, qualunque modifica richiederebbe l’approvazione di tutti gli Stati membri.