Bruxelles – La pandemia da Coronavirus “non può farci dimenticare tutte le grandi sfide” definite fondamentali “per il Parlamento europeo dall’inizio della legislatura”. Quella al cambiamento climatico, tra tutte, è una delle “questioni più pressanti del nostro tempo”, dice David Sassoli inaurando la giornata dell’Innovazione. “Non è più possibile negare l’emergenza climatica”, afferma il presidente del Parlamento europeo e dati alla mano aggiunge: “Il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre e nel maggio 2020 abbiamo raggiunto la temperatura più elevata degli ultimi 141 anni a livello mondiale per il mese in questione”. È categorico nell’affermare che “il tempo a nostra disposizione per invertire i peggiori effetti della crisi climatica si sta esaurendo”.
Nonostante la crisi e l’anno “molto difficile” che il mondo intero sta vivendo, l’Europarlamento ha cercato di non interrompere la sua funzione democratica e legislativa. Il dibattito tra gli eurodeputati ha continuato a interessarsi anche alla questione climatica, che è rimasta prioritaria. Proprio oggi, 11 settembre, è arrivato il voto definitivo della commissione per l’Ambiente (46 voti favorevoli e 18 contrari) per adeguare l’obiettivo climatico dell’Unione europea al 2030, portandolo dall’attuale -40 per cento delle emissioni di anidride carbonica a un più elevato -60 per cento.
Report by @JytteGuteland on the EU climate law approved by 46 votes to 18.
– 60% reductions by 2030
– 2050 target both for EU and member states
– GHG budget to ensure emissions cap
– Fossil fuel subsidies phased out by 2025Press releasehttps://t.co/DwlFadqF1u pic.twitter.com/VFBCs6KGgN
— ENVI Committee Press (@EP_Environment) September 11, 2020
Il dibattito sul clima rimarrà centrale anche la prossima settimana durante la seduta plenaria del Parlamento europeo in programma dal 14 al 17 settembre. Di fronte agli eurodeputati presenti a Bruxelles, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, annuncerà la sua proposta di piano per il clima al 2030.
Sassoli torna a sottolineare il ruolo fondamentale svolto dall’Europarlamento nell’approvazione di misure urgenti anche durante una crisi sanitaria di portata globale. “Esercitare il controllo democratico è nella natura del Parlamento” e la democrazia non si ferma “e anzi è ancor più necessaria durante una crisi, vista l’eccezionalità delle misure proposte e poi adottate”. Si è soffermato nel suo intervento sulla decisione “sofferta” di non tenere le sedute plenarie a Strasburgo, come stabilito dai trattati dell’Unione europea, ma a Bruxelles per via della pandemia. Sofferta ma necessaria. È importante “per noi tornare a Strasburgo al più presto e sono fiducioso che con la riduzione dei rischi legati alla pandemia, questo sarà possibile”.
Ma la crisi non può essere percepita solo come tale. La pandemia “è una minaccia ancora attuale ma ci ha anche offerto delle nuove possibilità, ad esempio nuove modalità di lavoro, nuovi strumenti tecnologici e modi di comunicare innovativi”. Ricordando la giornata dedicata all’innovazione ne ha sottolineato il ruolo fondamentale fornito durante la crisi sanitaria “in particolare per quanto riguarda le nuove tecnologie e il settore sanitario”.