Bruxelles – Rimpasto sia. Mairead McGuinness è stata indicata dalla presidente della Commissione europea come candidata commissaria dell’Irlanda per sostituire Phil Hogan, dimessosi in seguito alle polemiche sulla violazione delle norme anti-Covid mentre si trovava in Irlanda. Lo ha annunciato Ursula von der Leyen martedì 8 settembre, dopo aver avuto un confronto video il giorno precedente con i due candidati dal governo di Dublino, McGuinness e Andrew McDowell. L’attuale primo vicepresidente del Parlamento non sarà però responsabile per il Commercio come Hogan ma avrà il portafoglio ai Servizi finanziari, della stabilità finanziaria e dell’Unione dei mercati dei capitali, fino a questo momento in mano a Valdis Dombrovskis.
Il vicepresidente esecutivo sarà responsabile per il Commercio, posto lasciato vacante da Hogan, anche se, ha precisato von der Leyen, continuerà a rappresentare la Commissione insieme a Paolo Gentiloni alle riunioni dell’Eurogruppo, la riunione dei ministri dell’area Euro. McGuinness, se confermata dall’Europarlamento, parteciperà invece all’Ecofin, la riunione di tutti i ministri delle finanze dell’UE. In un tweet si è detto “onorato” di essere stato indicato alla guida di un portafoglio di prestigio come quello commerciale. Quello al commercio è il commissario responsabile di definire i nuovi rapporti commerciali con il Regno Unito dopo la Brexit, ma anche di districarsi nelle trattative commerciali con partner globali cruciali, come Stati Uniti e Cina.
“Non vedo l’ora di lavorare per l’interesse europeo in questo importante settore, pur continuando come vicepresidente esecutivo per un’economia che lavora per le persone”, ha aggiunto. Dombrovskis rimarrà dunque vicepresidente esecutivo “per un’economia che lavora per le persone”, ha confermato anche il portavoce della Commissione europea Eric Mamer nel briefing con la stampa del 8 settembre. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha spiegato che il dossier riguardante la Digital tax, la tassa digitale europea, rimarrà prerogativa del portafoglio economico guidato da Paolo Gentiloni, a sua volta sotto la “supervisione di Dombrovskis”.
La presidente ha elogiato entrambi i candidati proposti da Dublino, definendoli “eccellenti” e riscontrando “grande impegno da parte loro, entrambi dotati di esperienza in Unione europea”, se pure in prospettive diverse. McGuinness, in Parlamento europeo dal 2004, ha “una significativa esperienza politica negli affari europei”, ha proseguito von der Leyen. E questa esperienza “è fondamentale per portare avanti l’agenda politica dell’UE nel settore finanziario e garantire che sostenga e rafforzi le priorità fondamentali della Commissione, in particolare la doppia transizione verde e digitale”.
Il nome di McgGuinness dovrà ora essere approvato dal Parlamento europeo passando prima per la commissione giuridica, responsabile per la valutazione preliminare dei candidati (e dei loro interessi finanziari per individuare eventuali conflitti di interesse) e poi di fronte alla commissione competente. Ma la decisione di von der Leyen di ridistribuire le competenze, assegnando alla candidata un portafoglio diverso da quello di Hogan, potrebbe rendere necessario anche per Dombrovskis seguire la stessa procedura affrontando un’audizione davanti alla commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo. Ma la decisione se sottoporre anche Dombrovskis, già membro del collegio, a una nuova audizione “spetta al Parlamento europeo”, ha confermato Mamer. Secondo i trattati dell’Unione europea sul processo di sostituzione e nomina dei commissari avrà l’ultima parola il Consiglio UE, che dovrà dare l’ok definitivo.
Honoured to have been asked by @vonderleyen take on the trade portfolio, subject to approval by @Europarl_EN. I greatly look forward to working for the European interest in this important area, while continuing as Executive Vice-President for an Economy that Works for People
— Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis) September 8, 2020
La Commissione “più femminile di sempre”
Fin dal suo insediamento alla guida della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha reso chiaro il suo obiettivo di garantire la parità di genere anche nelle nomine dei suoi commissari, formando un collegio costituito da 12 donne (compresa la presidente) e 15 uomini. Con le dimissioni di Hogan e l’indicazione di McGuinnes ci si avvicina molto, formando un collegio di 13 donne e 14 uomini.
Un tema evidentemente sentito non solo dalla presidente della Commissione ma anche dal Parlamento europeo. “Dove alcuni leader costruiscono muri, il Partito popolare europeo vuole costruire partenariati in una Commissione veramente equilibrata dal punto di genere!”, ha scritto in un tweet Manfred Weber, capogruppo del PPE – lo stesso partito di von der Leyen – commentando la notizia della nomina. “Buone notizie per un equilibrio di genere nella Commissione europea, come richiesto dal gruppo S&D”, aggiunge anche Iratxe Garcia Perez, capogruppo dei Socialdemocratici, la quale però ricorda che “l’Irlanda non è un attore fiscale equo e detenere sia la FISMA (ovvero la direzione della Stabilità finanziaria e dei mercati dei capitali) che l’Eurogruppo (in merito alla neoelezione di Paschal Donohoe) non è ciò di cui l’UE ha bisogno per una risposta giusta e sociale alla crisi. In attesa delle udienze”.