(ultima modifica: 8 settembre 2020, 16:45)
Bruxelles – Come Unione europea “restiamo aperti al commercio, ma non siamo ingenui: dobbiamo essere in grado di reagire se Paesi terzi trattano le nostre imprese in maniera ingiusta”. Ecco il ‘credo’ di Valdis Dombrovskis in materia di commercio. L’estone, intervenendo al Brussels Economic Forum, parla da appena nominato nuovo responsabile della Commissione proprio al Commercio.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annuncia che Dombrovskis sostituirà il dimissionario Phil Hogan mentre lo stesso Dombrovskis discute di economia e ripresa nella conferenza annuale dell’esecutivo comunitario. La domanda allora non può essere evitata. Cosa attenderci da Dombrovskis nella sua nuova veste di commissario per il Commercio (ma pur sempre vicepresidente esecutivo responsabile per l’Economia al servizio delle persone)? Multilateralismo e difesa degli interessi a dodici stelle.
Il diretto interessato ringrazia per la fiducia mostrata da von der Leyen, e ricorda che la delega al commercio comunque “è soggetta all’approvazione del Parlamento europeo”. Quindi al momento l’estone preferisce ragionare da commissario designato. Ma non nega che “navighiamo in acque agitate con Stati Uniti e Cina“. Con i primi ribadisce che l’obiettivo è trovare soluzioni all’interno dei confini dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO), mentre con Pechino gli sforzi sono concentrati sul lavoro per raggiungere un accordo bilaterale sugli investimenti. Intanto, conclude, “la buona notizia è che abbiamo evitato nuove tensioni con gli Stati Uniti”. L’obiettivo è continuare così, e ripristinare le buone relazioni trans-atlantiche.
“Auguriamo buon lavoro a Valdis Dombrovskis”, dice in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo. “Nei prossimi mesi sono molte le sfide delicate che aspettano l’Unione europea sul fronte commerciale: dalle relazioni in materia di tariffe con gli Stati Uniti al capitolo investimenti con la Cina, dalla Brexit all’accordo su Mercosur che molto difficilmente sarà sostenuto dagli Stati membri se la bozza non cambia radicalmente. Serve – continua Beghin – un’Europa forte che sappia lottare per i propri cittadini e ci auguriamo che Dombrovskis, al quale vengono cumulate molte deleghe, sia all’altezza di questo importante incarico”.
Mentre la delegazione pentastellata fa gli auguri di rito a Dombrovskis, il gruppo dei Verdi esprime perplessità sui cambiamenti in seno al collegio dei commissari. “Il fatto che il portafoglio del mercato finanziario sia ora nelle mani degli irlandesi solleva interrogativi”, sostiene Sven Giegold. “La politica irlandese dei servizi finanziari non può servire da esempio per l’Europa”, quando invece “l’eredità di Dombrovskis nel settore dei mercati finanziari è la finanza sostenibile”.