Bruxelles – Ursula von der Leyen, Frans Timmermans, Margrethe Vestager, Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni. Presidente e vicepresidenti della Commissione europea insieme al commissario all’Economia costituiranno il comitato direttivo finalizzato a controllare il lavoro della task force europea, nata in seno al segretariato generale dell’Esecutivo, per assistere i Paesi europei nella preparazione dei loro piani di riforme nazionali da attuare attraverso i finanziamenti del Recovery Fund. Lo ha annunciato il capo portavoce dell’Esecutivo Eric Mamer nel corso del briefing con la stampa di venerdì 4 settembre.
Il comitato si riunirà per la prima volta mercoledì 9 settembre e il vicepresidente esecutivo Dovmbrosvis “aggiornerà periodicamente il collegio dei commissari circa gli sviluppi del lavoro della task force”. Servirà a dare “un indirizzo politico” alla task force operativa dal 16 agosto, con a capo la vicesegretaria generale Céline Gauer. La Commissione potrà così coordinare e monitorare tutti i passi per l’implementazione del fondo di ripresa da 750 miliardi di euro (390 di contributi a fondo perduto e 360 di prestiti) da parte dei Paesi UE. Per sbloccare le risorse della RRF (Recovery and Resilience Facility), la parte centrale del Recovery fund, i Paesi membri dovranno presentare entro la metà di ottobre una prima bozza di piano nazionale di riforma, per poi presentare la versione definitiva entro il 30 aprile 2021.
Dal punto di vista di Bruxelles, “l’intromissione” della Commissione europea nel processo di elaborazione dei piani nazionali di rilancio ha come obiettivo quello di favorire la presentazione di programmi di riforma il più possibile in linea con le direttive e le priorità europee. Per l‘Esecutivo è fondamentale che i finanziamenti europei siano vettori “per le riforme e gli investimenti, tenendo conto delle priorità politiche individuate dallo stesso Esecutivo”, spiega Eric Mamer, in riferimento alla transizione verde e alla rivoluzione digitale in primis.