Bruxelles – Nessuna decisione formale, solo la conferma di voler applicare in Bielorussia sanzioni mirate contro i responsabili delle irregolarità elettorali, delle repressioni e dell’uso della forza sui manifestanti pacifici seguite alle elezioni presidenziali del 9 agosto scorso. Nella lista degli individui da sanzionare, di cui ancora non si conoscono numero e nomi, saranno inclusi “funzionari di alto livello”, fa sapere l’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, al termine del vertice informale degli Esteri di Gymnich, a Berlino.
C’è accordo politico tra i ministri degli Esteri europei per designare determinati individui e diversi Stati membri hanno chiesto oggi al capo della diplomazia europea che le sanzioni individuali vengano applicate il prima possibile, sollecitando un processo decisionale più rapido. I tempi, però, si stanno allungando perché “vogliamo rispettare tutte le procedure legali” del caso, spiega Borrell.
“Se Lukashenko aumenta la pressione sulla società civile pacifica, l’UE deve aumentare la pressione su di lui”, ha aggiunto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. La riunione di Gymnich è stata organizzata e ospitata dalla Germania in quanto presidente di turno al Consiglio dell’UE. Maas, parlando al fianco di Borrell in conferenza stampa, ha sottolineato ancora che “i diritti umani e le libertà sono elementari, e questo è ciò che rappresentiamo. Quindi: sanzioni mirate contro i responsabili di violenze e manipolazioni elettorali”.
Dal vertice di Gymnich tra i ministri degli Esteri europei si ricalca in sostanza quanto emerso già al Consiglio europeo del 19 agosto, ribadendo la solidarietà al popolo di Bielorussia e disconoscendo l’esito delle presidenziali, confermando poi l’impegno per l’adozione di sanzioni mirate a individui ritenuti responsabili delle violenze e della falsificazione degli esiti elettorali. L’Unione europea ha infatti respinto i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto, che hanno confermato la rielezione del presidente in carica Alexander Lukashenko con l’80 per cento dei voti.
Dopo le proteste delle ultime settimane, Bruxelles ha sostenuto la proposta di una missione di mediazione dell’OSCE per favorire il dialogo interno. Per Borrell la crisi non ha una vera dimensione geopolitica e come tale non può essere risolta tramite interferenze esterne, né dell’UE né della Russia, che gioca un ruolo di influenza sulla regione. Proprio riguardo all’atteggiamento di Mosca, l’alto rappresentante ha aggiunto: “Ho sentito Mosca ripetere che in Bielorussia sono affari interni, e che loro non vogliono interferenze esterne. Suppongo che questo sia valido anche per loro”.