Bruxelles – Le tensioni tra Turchia e Grecia sull’attività di esplorazione di risorse energetiche nelle acque del Mediterraneo orientale “mettono a dura prova le relazioni tra l’Unione europea e la Turchia”. Lavorare a una de-escalation è tra le priorità del ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, che ieri, 25 agosto, è volato ad Atene e Ankara per discutere con gli omologhi di entrambe le parti, in vista della riunione informale dei ministri europei degli Esteri (Gymnich) che il 27 e 28 agosto si incontreranno a Berlino. Il vertice, se pure informale, sarà l’occasione per discutere di come reagire alle riprese attività turche di esplorazione di gas naturale nei territori contesi di Cipro e nei pressi dei confini greci di Kastellorizo, che l’Unione europea considera illegali.
“La situazione è tesa”, ammette Maas martedì 25 agosto prima di incontrare gli omologhi, che a quanto risulta hanno confermato l’interesse a risolvere la situazione con il dialogo. “Ho sentito da tutte le parti che la disponibilità al dialogo esiste ed è per questo che la consideriamo realizzabile”, ha detto Maas in conferenza stampa con la sua controparte turca dopo aver visitato anche Atene. “Rimango convinto che se entrambe le parti avvieranno colloqui diretti con intenzioni oneste potremo trovare una soluzione che possa essere accettabile sia per la Grecia che per la Turchia”, ha aggiunto.
Berlino non nasconde la preoccupazione, sostenendo che ogni nuova minima scintilla potrebbe scivolare in “un disastro” diplomatico vero e proprio. Già nelle scorse settimane il rischio si è sfiorato e la tensione era aumentata dopo che due navi, una greca e una turca, si sono scontrate in circostanze controverse nelle acque contese. Le relazioni tra UE e Turchia saranno al centro della riunione informale che prenderà il via domani e che sarà presieduta dall’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. I titolari degli Esteri europei, dicono fonti ufficiali, torneranno a discutere di possibili sanzioni nei confronti nella Turchia, come anticipato dal capo della diplomazia europea.
“Un’ulteriore escalation può solo danneggiare tutte le parti, ma soprattutto le persone direttamente coinvolte sul posto”, ha aggiunto il ministro tedesco. Le relazioni tra Unione europea e Turchia rimangono complesse, ma Bruxelles continua a considerare Ankara un partner importante, con cui è interessata a conservare relazioni bilaterali dal momento che rappresenta il principale deterrente alla migrazione incontrollata verso l’Europa. Per questo, Bruxelles continua anche a sostenere finanziariamente il Paese per la gestione dei rifugiati che arrivano dalla Siria.