Bruxelles- “Le nostre missioni, sia quella militare che quella civile, sono state temporaneamente sospese poiché le circostanze non ne consentono lo svolgimento della normale attività” ha affermato l’Alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell nella conferenza stampa congiunta con la ministra della difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer che ha chiuso la riunione informale dei ministri della difesa dell’ UE tenutasi oggi (26 Agosto) a Berlino.
Con i comandanti dell’esercito maliani al potere dopo il colpo di stato condannato a livello internazionale dello scorso 18 agosto, diventa impossibile per le due missioni europee EUTM Mali, impegnata nella lotta al terrorismo, e EUCAP Sahel Mali, in sostegno alle forze di polizia, continuare l’attività di addestramento delle forze di sicurezza maliane al fine di garantire la stabilità del Paese.
Il paradosso è che sono stati proprio i militari maliani addestrati dalla missione composta da 600 soldati provenienti da 28 paesi UE a rendersi protagonisti del golpe che ha sancito la fine del governo di Boubacar Keita attualmente detenuto dalle milizie al potere. Ma Borrell tiene a precisare “non abbiamo addestrato i soldati maliani a fare un colpo di Stato, è vero che il 90% dell’esercito del Mali ha ricevuto una formazione dalle nostre squadre, ma i 4 comandanti all’origine del colpo di stato sono stati addestrati in Russia, UK e USA”.
L’obiettivo dei ministri della difesa europei è adesso quello di arrivare a formare rapidamente un governo di transizione sostenendo l’operato dell’Unione Africana e della CEDEAO (Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest) che ha negato categoricamente ogni forma di legittimità ai golpisti esigendo “il ristabilimento immediato dell’ordine costituzionale” e “la liberazione immediata del presidente maliano e di tutti gli ufficiali arrestati”.
Le due missioni europee restano dunque in Mali con la speranza di poter essere presto operative con il ristabilimento di un governo legittimo. “L’UE ha investito molto in Mali e non vogliamo che questo lavoro vada perduto…sosterremo la Cedeao per trovare una soluzione alla crisi in accordo con le aspirazioni del popolo maliano“, ha concluso Josep Borrell.