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Nella tarda serata di mercoledì 26 agosto Hogan ha comunicato di aver presentato le sue dimissioni alla presidente della Commissione europea.
Bruxelles – “Porgo le mie più sincere e profonde scuse, in questo momento difficile per tutti, quando il mondo intero combatte il Covid19”. Sono le parole di Phil Hogan, commissario europeo al commercio della Commissione von der Leyen, in un lungo thread su Twitter di qualche giorno fa.
Il motivo delle scuse: una cena presso un golf club del Parlamento irlandese (Oireachtas) a Galway alla quale ha partecipato la scorsa settimana. In tempi normali nessuno avrebbe avuto da ridire, ma siamo in pandemia e per decisione del governo irlandese sono banditi eventi di natura formale o informale presso ristoranti e bar con più di sei persone sedute allo stesso tavolo. Ma la questione si complica ulteriormente, perché il commissario, andando alla cena, si sarebbe fermato per prelevare dei documenti di lavoro presso la propria abitazione nella contea di Kildare, dove è in vigore il lockdown, violando dunque la legge. La cosa dovrebbe essere però consentita come eccezione alle regole, per ragioni di lavoro.
E’ l’Irish Examiner a innescare lo scandalo sull’evento che ha visto la partecipazione di altre 81 persone, tra cui il ministro irlandese dell’agricoltura Dara Calleary, che il giorno dopo è stato costretto a dimettersi. La carriera politica dell’ex ministro ne esce profondamente scossa, dato che domenica si è dimesso anche dalla carica di vicesegretario del partito Fianna Fail.
Ma quanto può influire una situazione del genere sulla carriera del commissario Hogan? Abbastanza, se si pensa che il Taoiseach (primo ministro) Micheál Martin e il Tánaiste Leo Varadkar (vice primo ministro) gli hanno chiesto di “riconsiderare la sua posizione” in riferimento all’incarico presso la Commissione europea. Una Commissione che, nella persona della presidente Ursula von der Leyen, vuole vederci chiaro, chiede chiarimenti e, dichiarano i portavoce dell’Esecutivo, “capire le circostanze per avere un quadro esaustivo e poter esprimere la propria valutazione”. La presidente, che ha avuto modo di sentire Hogan sulla questione, ha chiesto al commissario di pubblicare la lista dei suoi spostamenti per una piena trasparenza.
Questo dopo che Phil Hogan aveva già pubblicato un comunicato il 23 agosto riguardo alla cena del 19 agosto presso il golf club. Ma la questione è molto delicata e la presidente vuole ricevere maggiori dettagli. Del resto “è prematuro parlare di sanzioni”, aggiungono i portavoce, “è necessario esaminare la relazione del commissario e capire le condizioni in cui le cose sono avvenute, dato che le regole variano da contea a contea”.
Nel frattempo, il commissario Hogan ha pubblicato sulla sua pagina Internet la nota attesa dalla presidente dell’Esecutivo, che illustra il calendario dei suoi spostamenti e le misure attuate dal governo irlandese e in cui dichiara di “non aver violato le restrizioni imposte per il Covid-19 e di aver rispettato le regole in materia di salute pubblica durante il soggiorno in Irlanda”. Dalla nota emerge che ha viaggiato più volte attraverso la contea di Kildare, anche in transito dalla nativa Kilkenny dove ha trascorso un periodo di convalescenza, dunque rispettando le eccezioni previste dal governo per chi “viaggia attraverso una contea per raggiungerne un’altra” e per chi “entra in una contea con un motivo ragionevole”.
Quale è la posizione del governo irlandese a questo punto? Si attende la valutazione della presidente von der Leyen. Il primo ministro non avrebbe comunicato con quest’ultima sul destino del commissario al commercio: “se si reputa soddisfatta delle spiegazioni di Hogan, il governo non cercherà di indurlo a dimettersi dalla carica di commissario“.
Un commissario su cui la Commissione punta molto, dato il ruolo chiave nelle trattative commerciali con gli Stati Uniti, nella “guerra commerciale” tra Stati Uniti e Cina e, last but not least, nell’accordo sulla Brexit, determinante per regolare le future relazioni commerciali tra Regno Unito e UE.