Bruxelles – Quanto accaduto e quanto in corso in Bielorussia “è inaccettabile”, e l’Unione europea è pronta a prendere i provvedimenti del caso. “Nessuno parla di sanzioni, ma tutte le opzioni sono sul tavolo”, sostiene Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Josep Borrell.
L’Unione europea non gradisce gli scontri avvenuti in Bielorussia dopo le elezioni presidenziali, ma censura anche il ricorso alla violenza, agli arresti e agli atti intimidatori “anche alla vigilia delle elezioni”. Stano ricorda che spetta agli Stati membri decidere come procedere, e che il primo appuntamento utile sarà la riunione informale dei ministri degli Esteri del 27 agosto. “Sarà quella l’occasione per discutere e valutare le azioni da prendere”. Ma, ribadisce, “tutto è possibile, finché c’è la volontà degli Stati”.
Per il momento “non è in programma una riunione straordinaria” per discutere degli sviluppi della situazione in Bielorussia, ma “non posso escludere niente”. La situazione è degenerata nell’ex repubblica socialista sovietica. Svetlana Tikhanovskaya, principale sfidante del presidente uscente Alexander Lukashenko, si è rifugiata in Lituania dopo aver disconosciuto i risultati elettorali e reclamato per sé la vittoria alle urne.
Ma non c’è solo la questione bielorussa a preoccupare. Monta pure quella del Mediterraneo orientale. Il governo turco è deciso ad andare avanti con piani di estrazione del gas nel mare egeo. La repubblica di Cipro Nord, protettorato de facto della Turchia, sta estraendo gas in zone sottomarine contese con il sud membro UE. Adesso la Turchia ha deciso di avviare attività di prospezione ed estrazione nei pressi dell’isola di Kastellorizo, nella periferia dell’Egeo meridionale, di fronte le coste turche. “Gli ultimi sviluppi sono estremamente preoccupanti”, riconosce il portavoce di Borrell.