Bruxelles – Quanto hanno risparmiato le famiglie europee durante la pandemia? Tantissimo, a quanto dicono gli ultimi dati Eurostat. Nel primo trimestre di quest’anno infatti, in tutti gli stati membri UE il tasso di risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra risparmi e reddito disponibile, ha registrato il livello più elevato di sempre, in aumento di ben il 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tutto dovuto alla diminuzione della spesa per i consumi finali (-1,7%) e all’aumento del reddito disponibile lordo (+2,4%).
In poche parole, vuol dire che gli europei hanno avuto più denaro a disposizione perché hanno speso di meno, non potendo effettivamente consumare per le restrizioni legate al lockdown. Durante l’emergenza sanitaria, i più “risparmiosi” sono stati gli sloveni (+7,7), seguiti da polacchi (+6,8) e spagnoli (+6,7). Gli svedesi invece (+1,1), non avendo dichiarato il lockdown, si sono potuti permettere di più e hanno risparmiato di meno. Lo stesso dicasi per cechi (+2) e tedeschi (+2,2), che hanno avuto una quarantena più breve.
Del resto Euronews, citando dati della BCE e del Financial Times, definiva gli europei “superformiche” già nel mese di maggio, con i francesi in testa, seguiti da italiani e spagnoli. La ragione: oltre a non poter andare a fare shopping, i timori per alcuni di non riuscire a sbarcare il lunario. I dati citati da Eurostat oggi sono del resto la conferma delle previsioni di allora della Commissione europea, che aveva parlato di una diminuzione dei consumi privati del 9% nella zona euro e nell’UE in generale, ma anche di un “risparmio precauzionale” che sarebbe comunque rimasto alto anche dopo la fine della quarantena nei vari Paesi.
Un risparmio che per alcuni cittadini UE, come i tedeschi, ha voluto dire anche “svuotare” le banche. I concittadini di Angela Merkel, infatti, hanno ritirato dai loro conti quasi 40 miliardi di euro in più tra gennaio e maggio, probabilmente per conservare in casa delle disponibilità in contanti.
Chi invece di soldi ne aveva di meno, come le famiglie di Italia e Spagna, i Paesi più colpiti nel primo periodo della pandemia, ha speso secondo Eurostat molto di meno rispetto al primo trimestre del 2019 (-6,4% e -5,2%). La Slovenia, paese che ha potuto risparmiare, non è da meno con il -5,3%. Polonia e Repubblica ceca hanno conosciuto invece un aumento della spesa del +5% e +4%.
Sempre Eurostat comunica però ora i consumi sono tornati nella norma. A giugno, mese di allentamento delle misure di contenimento del Covid19, il commercio al dettaglio è aumentato del 5,7% nella Zona euro e del 5,2% nella UE a 27 rispetto al mese precedente. A maggio si era già registrato un aumento rispettivamente del 20,3% e del 18,3%. “Questo significa – afferma l’Ufficio statistico europeo – che i volumi del commercio al dettaglio in entrambe le zone sono tornati ai livelli di febbraio 2020, prima dell’inizio delle misure di contenimento”.