Bruxelles – L’organo di vigilanza polacco per la concorrenza e la protezione dei consumatori (UOKiK) ha comminato a Gazprom una sanzione da 48 milioni di euro per mancata cooperazione su documenti relativi al gasdotto Nord Stream 2.
UOKiK riferisce di “aver richiesto al gigante del gas russo i contratti conclusi dalla sua controllata con altre società che finanziano la costruzione del gasdotto”. Gazprom intende impugnare la sanzione, dato che l’organo polacco non avrebbe giustificato il perché di tale richiesta.
Il gasdotto Nord Stream 2, la cui progettazione e costruzione coinvolge diversi paesi europei oltre alla Russia, collegherà quest’ultima alla Germania attraverso il Mar Baltico trasportando gas naturale. Nato per contrastare il declino della produzione UE di gas e l’aumento della domanda, il gasdotto garantirà forniture energetiche “affidabili, convenienti e sostenibili”, in linea con gli obiettivi climatici europei, consolidando il mercato interno dell’energia.
La costruzione di Nord Stream 2, gemello del gasdotto omonimo già in attività, è molto contestata dalla Polonia. Il gasdotto minaccerebbe, secondo UOKiK, “la sicurezza energetica europea” e servirebbe unicamente a rafforzare “la posizione dominante di Gazprom”.
Il completamento del gasdotto era previsto per il 2019, ma è stato rallentato in gran parte dalle sanzioni degli Stati Unitiche condividono il parere della Polonia sulla sicurezza energetica dell’Europa. Ma lo stop si è avuto quando la società svizzero-olandese Allseas ha ritirato le due navi posa-tubi per intervento dello stesso presidente Donald Trump. Alla posa dei tubi ha partecipato anche il gruppo italiano Saipem, per un tratto già ultimato, a quanto pare non interessato dalle sanzioni USA.
Per concludere entro il 2020, l’Agenzia danese dell’energia ha di recente dato semaforo verde per l’utilizzo di navi posa-tubi russe, anche se gli americani minacciano altre sanzioni al rientro del Congresso dalle ferie estive.
La metà del progetto guidato da Gazprom è stato finanziato da imprese UE: Engie, le tedesche Uniper e BASF, Shell (UK e Paesi Bassi) e OMV (Austria).
Il presidente russo Vladimir Putin afferma che Nord Stream 2 “potrebbe cominciare a operare nel primo trimestre del 2021″. Una volta avviato, 110 miliardi di metri cubi di gas naturale affluiranno dalla Russia alla Germania, il doppio del volume attuale.