Bruxelles – La Commissione europea ha approvato tre regimi italiani con un bilancio complessivo di 6 miliardi di euro. Si tratta principalmente di incentivi per la ricapitalizzazione, da parte di investitori privati, delle piccole e medie imprese (PMI) colpite dall’emergenza coronavirus. I tre regimi sono stati direttamente approvati rispettivamente a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato.
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha spiegato che “con questi tre regimi, l’Italia sosterrà ulteriormente le PMI colpite dall’emergenza coronavirus, rafforzandone la capitalizzazione e agevolandone l’accesso ai finanziamenti in questi tempi così difficili. Obiettivo di questi regimi è incentivare gli investitori privati ad aiutare le imprese a far fronte ai problemi di liquidità che le affliggono a causa della pandemia e a proseguire l’attività”.
Le misure italiane di sostegno
- nell’ambito del primo regime, una sovvenzione associata a un credito d’imposta. Gli investitori privati che conferiscono capitali nelle imprese colpite avranno diritto a beneficiare di un credito d’imposta pari fino al 20% dell’importo investito. Gli aiuti nel quadro di questo regime saranno quindi concessi sia all’investitore (che beneficia dell’agevolazione fiscale) sia all’impresa beneficiaria (destinataria dell’investimento);
- nel caso della seconda misura, un regime di credito d’imposta, in base al quale le imprese stesse beneficiano di un credito d’imposta pari fino al 30% dell’aumento di capitale;
- nel caso del terzo regime, infine, un sostegno pubblico che si concretizzerà in prestiti subordinati.
Tutti i regimi saranno accessibili alle imprese che hanno subito una grave riduzione dei ricavi a marzo e ad aprile 2020, a condizione che venga approvato e attuato un aumento di capitale.
La Commissione europea ha anche approvato un regime di aiuti di 300 milioni di euro a società registrate in Italia impegnate in attività e operazioni internazionali e le cui attività sono state particolarmente colpite dall’epidemia di coronavirus. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. L’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. Lo scopo del regime è aiutare queste società a contrastare la carenza di liquidità derivante in particolare dall’impatto economico dell’epidemia di coronavirus, garantendo così il proseguimento delle loro attività. La misura sosterrà le società ammissibili, ma non assumerà la forma di aiuti all’esportazione in base alle attività di esportazione in quanto non è vincolata a contratti di esportazione concreti. Al contrario, finanzia l’attività generale dei beneficiari facilitando il loro accesso alla liquidità.