Bruxelles – Con l’accordo sul fondo per la ripresa e sul Quadro finanziario pluriennale trovato oggi (21 luglio), Angela Merkel può stare certa che questa volta la presidenza di turno del Consiglio UE della sua Germania potrà essere ricordata. La cancelliera tedesca lo aveva premesso nel momento in cui Berlino ha assunto dal primo luglio le redini del Consiglio dell’UE: un accordo sul piano di rilancio dell’economia europea va fatto entro l’estate, per poter iniziare a lavorare in concreto alla ripresa. E così è stato.
Non è stato un compromesso facile da raggiungere e lo dimostrano le quattro giornate e nottate piene che ci sono volute per trovarlo. Ma “ciò che conta per me è che ci siamo riusciti e che siamo tutti convinti che vogliamo fare qualcosa con i risultati” dice la tedesca parlando in conferenza stampa congiunta insieme al presidente francese Emmanuel Macron. Dall’accordo su un massiccio fondo di recupero post-pandemia, sottolinea, arriva un messaggio importante per il resto dell’Europa e anche fuori dall’Europa, ovvero che gli Stati europei se pure con le loro divergenze sono in grado di agire congiuntamente, anche durante la più grande crisi che si sono trovati ad affrontare. Ed è chiaro oggi che l’Unione europea è “disposta a percorrere nuove strade” rese necessarie ”da circostanze insolite”, ha proseguito.
Tempi straordinari richiedono sforzi straordinari, osserva ancora sottolineando che è per questo che anche il vertice ha avuto a sua volta durata “straordinaria”. I negoziati non sono stati facili e c’è stato un momento in cui la stessa Merkel, notando le forti divergenze tra gli Stati, ha dubitato di poter chiudere un accordo in questo summit straordinario. Rimane il fatto che rispetto alla proposta formulata insieme al capo dell’Eliseo di ridurre lo strumento di ripresa a 500 miliardi di euro di soli sussidi, questi non ammonteranno a 500 ma a 390 miliardi. Ma anche questo rientra nell’ottica di trovare un compromesso tra ventisette posizioni diverse tra loro e quello di oggi ha inviato un “buon segnale” all’Europa.