Bruxelles – Le vacanze? Per tre europei su dieci sono un lusso. Ci sono 149,7 milioni di cittadini dell’Unione europea che non si possono permettere sette giorni di relax lontano da casa. Mare o montagna? Città d’arte o escursioni? La questione non si pone. Cause ristrettezze economiche per una fascia importante della popolazione europea si impongono vacanze ‘mordi e fuggi’, con scelte che diventano di fatto obbligate per il 29% di quanti vivono nel territorio dell’UE e che, in prospettiva, diverranno sempre più obbligate.
“A causa delle misure di confinamento e della chiusura delle frontiere attuati in tutto il mondo nel 2020 per rallentare la rapida diffusione del coronavirus, è probabile che questa tendenza al ribasso si fermi nel 2020”, rileva Eurostat nella nota di accompagnamento ai dati di fresca pubblicazione. Già, perché dal 2019 a oggi la situazione era leggermente migliorata. La lenta uscita dalla crisi economica dalla recessione scoppiata nel 2008 aveva permesso di riscoprire la gioia e il piacere delle vacanze lunghe, di almeno una settimana, a milioni di europei. Si è passati dal 39% al 29% di persone incapaci di godersi le ferie lontane da casa (-137.522.917) ma la nuova crisi rimette tutto in discussione.
In Italia la situazione è già complicata. La Penisola è quarta, in termini di porzione di popolazione, per difficoltà a pagare una vacanza di sette giorni. Un problema che affligge più di quattro persone su dieci (44,4%), per un totale di 26,8 milioni di italiani a dover solo sognare una vera evasione da stress e tran-tran quotidiano. In termini assoluti nessuno è così alle prese con le difficoltà economiche quando si parla di vacanze. Già in condizioni pre-Coronavirus il 51% del flusso turistico in Italia era rappresentato da stranieri. Segno che le bellezze nazionali non sono più per gli abitanti dello Stivale. Se si considera l’aumento dei prezzi di strutture ricettizie per cercare di rientrare dalle perdite causate dalla pandemia, le vacanze sono destinate a diventare ancor di più un sogno per tanti altri italiani.