Bruxelles – Energia solare ed eolica, efficienza delle risorse ed economia circolare: l’Unione europea e l’India avvieranno un dialogo dedicato al clima per discutere di come rafforzare la loro cooperazione nella lotta ai cambiamenti climatici e come modernizzare l’economia mondiale. Al 15° Summit UE-India, Charles Michel e Ursula von der Leyen hanno discusso con il premier indiano Narendra Modi delle conseguenze catastrofiche del Coronavirus e di come la ripresa economica tanto dell’UE quanto dell’India debba mettere al centro l’azione per il clima e la transizione verde.
A casa propria l’UE lavora per implementare il Green Deal, ma nell’ottica planetaria “siamo pienamente consapevoli del fatto che a livello globale non faremo la differenza se non lavoreremo con partner internazionali come l’India” afferma la presidente della Commissione europea parlando in conferenza stampa. Come in parte anche per la Cina, l’UE considera l’India un partner strategico sotto molti di vista, tra cui l’ambizione a contrastare i cambiamenti climatici su scala globale. Se la Cina è responsabile da sola per la produzione di quasi il 30 per cento delle emissioni di anidride carbonica, l’India con poco più del 7 per cento della produzione si colloca al terzo posto (dopo Stati Uniti) per quantità di CO2 immessa nell’atmosfera.
Al premier indiano, i due leader europei hanno sottolineato che la sfida per una ripresa economica globale dopo la pandemia offre a tutti l’opportunità di investire in “economie moderne, pulite e sane, consentendoci di raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine”. I tre leader si sono trovati d’accordo “sul fatto che la ripresa economica e sociale deve essere più sostenibile, più resistente e non lasciare nessuno indietro” riferisce il presidente del Consiglio europeo. Mentre per la tedesca già il fatto di aver stabilito oggi che sarà avviato un dialogo specifico sul clima tra i due partner è già di per sé un “bel traguardo di questo vertice”. Significa un primo passo per un cambiamento, anche se, ha ricordato al premier indiano, servirà compiere scelte difficili verso la decarbonizzazione graduale anche dell’India. Non sarà una scommessa facile da vincere, il governo indiano non sembra disposto a mettere da parte nel breve periodo il carbone. A giugno il governo ha lanciato un’asta per l’assegnazione a società private per 41 miniere di carbone, con una capacità produttiva di circa 225 milioni di tonnellate l’anno. Di questo parleranno al loro dialogo specifico. E intanto secondo la dichiarazione congiunta diffusa dopo il summit, l’India si è impegnata a “presentare una propria strategia” sulla riduzione a lungo termine delle emissioni.
Per l’Unione europea che aspira a ricoprire un ruolo sempre più attivo nello scacchiere internazionale, “interagire con più attori globali è fondamentale” spiega la presidente e India e Cina in questo senso sono partner strategici. Le varie tappe per rafforzare la cooperazione sono riassunte nel documento “Partenariato strategico Ue-India: una tabella di marcia per il 2025”, adottato oggi insieme a una “dichiarazione comune sull’efficienza delle risorse e l’economia circolare”. Al vertice si è parlato anche di accordi commerciali e investimenti. Con l’India “vogliamo un ambizioso accordo commerciale, non ci siamo ancora arrivati ma speriamo di far progredire le cose e di promuovere il nostro comune interesse a progredire verso un accordo di libero scambio” sintetizza von der Leyen in conferenza. In ambito commerciale, per l’India l’Unione europea è già il più importante partner e investitore mentre da parte dell’UE ci sono ancora margini di miglioramento dal momento che “l’India rappresenta ad oggi solo il due per cento del commercio estero” di Bruxelles, dice Michel. Per il capo del Consiglio europeo questo significa che tra i due partner c’è ancora un enorme potenziale di sviluppo per il futuro.