Bruxelles – Più risorse finanziare per superare l’impatto catastrofico della pandemia da Covid-19 sull’economia europea. Sono in molti a chiederle, così come sono in molti a domandare che la salute pubblica slitti in cima alla lista delle priorità di Bruxelles per i prossimi anni. Soprattutto alla luce del fatto che se l’emergenza sanitaria è oggi rallentata in Europa, sono tanti gli indizi che spingono a credere che non sia ancora passata del tutto.
A pochi giorni dal vertice dei capi di Stato e governo in cui i Ventisette negozieranno un nuovo Bilancio di sette anni , il Parlamento europeo ha pubblicato i primi risultati di un sondaggio condotto online su 24.798 cittadini europei tra i 27 Stati membri. Di questi, una maggioranza del 56 per cento afferma “che l’UE dovrebbe avere più mezzi finanziari per superare l’impatto della pandemia” mentre quasi sette intervistati su dieci (68 per cento) chiedono che l’UE abbia maggiori competenze per far fronte alle conseguenze della crisi sanitaria ed economica. Tra questi un forte sostegno a conferire più competenze per far fronte alla crisi arriva dall’Italia, con il 78 per cento degli intervistati che spingono in questo senso.
Proprio la crisi sanitaria ha messo in luce le carenze di un’Unione non federale, priva di molte competenze che in questo caso avrebbero reso più facile una risposta alla crisi coordinata, dalla gestione delle frontiere alla sanità. Per tanti europei (55 per cento) la salute pubblica dovrà slittare in cima alla lista delle priorità dell’Unione per i prossimi anni, con al seguito l’imperativo di sostenere la ripresa economica (45 per cento), senza dimenticare l’ambizione di rendere l’UE leader globale della lotta ai cambiamenti climatici (36 per cento).
Più competenze, ma soprattutto più risorse finanziarie nel budget comunitario di lungo termine (2021-2027). La maggioranza degli europei chiede questo. L’indagine è stata realizzata tra l’11 e il 29 giugno e dunque parlando di budget europeo fa riferimento alla proposta della Commissione Ursula von der Leyen del 27 maggio (1.100 miliardi di euro ampliati dal fondo di ripresa Next Generation EU per altri 750 miliardi, tra prestiti e sovvenzioni). Il pacchetto negoziale presentato la scorsa settimana dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su cui i leader tratteranno tra venerdì e sabato, ancora non era sul tavolo. Se la proposta di von der Leyen è considerata insufficiente dalla maggior parte dei cittadini europei, ancora di più lo sarà quella di Michel, che per mettere d’accordo gli Stati membri ha proposto un bilancio più esiguo per 1.074 miliardi di euro in sette anni, pur riconfermando il Next Generation EU per 750 miliardi.
L’indagine pubblicata oggi (dal Parlamento specificano che i dati completi saranno pubblicati a settembre) è un’occasione anche per David Sassoli di ribadire a pochi giorni dal Summit che il Parlamento sosterrà un accordo più ambizioso, senza accettare compromessi al ribasso. Per il presidente del Parlamento europeo i “risultati di questo sondaggio mostrano chiaramente che i cittadini dell’UE si aspettano che l’UE mostri più solidarietà e intraprenda più azioni per favorire la ripresa. Riconoscono anche la necessità di un budget UE più ampio per far fronte all’impatto senza precedenti che la pandemia ha avuto sulla nostra economia e società” .