Bruxelles – FInora la cooperazione con gli Stati africani ha prodotto risultati importanti nella lotta al traffico di esseri umani. Per questo si vuole continuare lungo quanto fatto finora e rafforzare una cooperazione fruttuosa. I partenariati tra UE e Stati del Nord Africa hanno fatto sì che “è stato impedito il 60% di tutte le partenze pericolose”, che si traduce nei canali di immigrazione irregolare, spiega Ylva Johannson, commissaria agli Affari interni, al termine della riunione sul contrasto all’immigrazione irregolare organizzata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e a cui hanno participato in video-conferenza i ministri dell’Interno di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania e, per l’UE, di Germania, Francia Malta e Spagna.
Tutti questi attori si sono confrontati e concentrati su un obiettivo comune: rafforzare la cooperazione per salvare vite e mettere fine alla tratta dei migranti nel Mediterraneo da parte della criminalità organizzata. A oggi sono molti gli esempi di buone pratiche riuscite, che Johanson enuncia. Lo scorso anno le forze di polizia in Algeria hanno smantellato “più di 100 gruppi e reti di trafficanti di esseri umani“, mentre il Marocco, grazie al lavoro con l’UE, sempre lo scorso anno “ha impedito a 70.000 persone di raggiungere irregolarmente la Spagna“.
“Forti di questi successi, la conferenza ha sottolineato la necessità di una cooperazione più profonda e sofisticata“, sottolinea Johannson. “Il nostro obiettivo ultimo è quello di ridurre il traffico di esseri umani e la perdita di vita umane” attraverso “collaborazioni durature“. Tra gli obiettivi dell’Ue vi é quello di intensificare lo scambio di intelligence e di informazione tra le agenzie europee come Frontex , Cepol e Europol e quelle africane come Afripol e AFIC (Africa-Frontex Intelligence Community) e creare dei centri di coordinamento comuni per il soccorso in mare.
Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania sono solo l’inizio. L’UE intende allargare il numero dei Paesi africani attivamente coinvolti nella lotta al traffico di essere umani. “I partenariati con i Paesi terzi sono essenziali per gestire l’immigrazione”. l’Italia si fa promotore di questo processo.
“Oggi tutti insieme abbiamo avviato un importante percorso che ci vede protagonisti, europei ed africani, per tentare di governare il complesso fenomeno delle migrazioni”, rivendica con orgoglio il Viminale. “Grazie all’intesa con la Commissione europea e la Presidenza di turno tedesca, l’Italia ha, per la prima volta, messo intorno ad un tavolo alcuni ministri dell’Interno di paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo e gli omologhi di alcuni paesi del nord Africa da cui partono i flussi migratori più consistenti verso il nostro continente”.