Bruxelles – Dopo il varo della legge sulla sicurezza nazionale da parte della Cina, “la situazione a Hong Kong sta diventando sempre più drammatica”. Con queste parole David Sassoli apre la seconda giornata di plenaria del Parlamento europeo, l’ultima prima della pausa estiva di agosto.
La legge approvata da Pechino lo scorso 30 giugno vieta atti sediziosi, di sovversione o di secessione ma anche possibili interferenze straniere in affari locali in Hong Kong. Per molti, l’atto di forza di Pechino priva l’ex colonia britannica di una parte sostanziale della propria autonomia, di cui godeva grazie al riconoscimento di regione amministrativa speciale. “Non c’è più libertà di assemblea né di parola, nelle biblioteche e nelle scuole sono stati tolti addirittura i libri” dice il presidente del Parlamento europeo. “Questi sono sviluppi estremamente preoccupanti, ci riguardano”.
Per questo si appella agli eurodeputati, invitandoli a “dar prova di solidarietà e prendere posizione contro l’erosione della libertà e il crescente autoritarismo di cui siamo testimoni”. Contro l’erosione di una realtà democratica, in cui “stato di diritto e libertà fondamentali facevano parte della vita quotidiana”, e che ora rischia di essere “mortificata”. “Credo di interpretare il sentimento di tutte le colleghe e tutti i colleghi nell’esortare le autorità competenti al rispetto degli impegni internazionali e delle libertà fondamentali”.